07 Jun, 2025 - 13:25

IMU 2025: chi deve pagare, esenzioni previste e scadenze

IMU 2025: chi deve pagare, esenzioni previste e scadenze

Si sta avvicinando la scadenza per il pagamento dell’acconto Imu 2025 e questo è il momento giusto per sapere con esattezza chi è tenuto al pagamento dell’imposta e chi, invece, è esonerato.

È molto facile sapere chi deve pagare, ma in alcuni casi, si potrebbe fare ancora confusione, considerando la normativa in continua evoluzione.

In questo articolo, partiremo proprio da chi paga e chi no l’imposta, per poi passare a informazioni più complesse sulle esenzioni.

Chi deve pagare l’Imu 2025

L’Imu è dovuta da tutti coloro che possiedono:

  • Fabbricati;
  • Aree fabbricabili;
  • Terreni agricoli.

In particolare, sono tenuti al pagamento dell’Imu il 16 giugno e il 16 dicembre 2025:

  • Proprietari;
  • Titolari del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sull’immobile;
  • Genitori assegnatari della casa familiare a seguito di provvedimento del giudice;
  • Concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali;
  • Locatari per gli immobili concessi in locazione finanziaria.

A meno di non rientrare nelle esenzioni che vedremo tra poco, i soggetti sopra indicati devono pagare l’Imu pena l’applicazione di sanzioni.

Chi non deve pagare l’Imu 2025

Considerati i soggetti tenuti al pagamento dell’imposta, vediamo subito chi non deve pagare l’Imu.

Escludiamo subito:

  • Inquilino dell’immobile in caso di affitto;
  • Nudo proprietario (quando sull’immobile c’è un usufrutto);
  • Società di leasing concedente;
  • Comodatario;
  • Affittuario dell’azienda se l’azienda comprende un immobile;
  • Coniuge non assegnatario in caso di separazione o divorzio.

Oltre ai casi in cui l’Imu non è dovuta per esenzione completa, va considerata anche la regola dell’importo minimo, che consente di non pagare l’imposta quando la cifra da versare è particolarmente bassa.

In generale, non è obbligatorio effettuare il pagamento se la somma complessiva (tra acconto e saldo) è inferiore a 12 euro, salvo che il Comune non abbia fissato un limite diverso.

Nel caso in cui l’importo totale superi questa soglia, ma l’acconto da versare risulti inferiore (per esempio, 10 euro), il pagamento deve comunque essere effettuato. Tuttavia, è possibile rimandarlo al momento del saldo, versando in un’unica soluzione l’intero importo dovuto.

Come funziona l’esenzione Imu sulla prima casa

Nel determinare chi deve versare l’acconto Imu entro il 16 giugno, è importante considerare anche le esenzioni e le agevolazioni previste dalla legge.

Tra queste, la più rilevante è l’esclusione dell’abitazione principale dal pagamento dell’imposta.
Va, però, sottolineato che questa esenzione si applica esclusivamente a un solo immobile, ovvero quello in cui il contribuente ha la residenza anagrafica e vive abitualmente.

L’esenzione si applica anche a una pertinenza per ciascuna di queste categorie catastali:

  • C/2 (cantine, magazzini);
  • C/6 (box, autorimesse);
  • C/7 (tettoie).

L’Imu è sempre dovuta per gli immobili di lusso: anche quando vengono utilizzati come abitazioni principali non beneficiano del trattamento di favore. Vi rientrano le seguenti categorie catastali:

  • A/1: abitazioni di tipo signorile;
  • A/8: abitazioni in ville;
  • A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.

L’esonero dal pagamento dell’Imu per gli immobili di anziani o disabili ricoverati stabilmente in strutture sanitarie o di assistenza è subordinato alle decisioni del singolo Comune.

Spetta, infatti, all’ente locale stabilire se concedere l’esenzione, a condizione che l’immobile non sia affittato. Solo in assenza di locazione, l’immobile può essere equiparato all’abitazione principale e quindi escluso dall’imposta.

Esenzione Imu 2025: l’elenco di quelle in vigore nel 2025

Ci sono alcuni casi in cui la legge considera certi immobili come "abitazione principale", anche se non lo sono formalmente. Quindi, anche questi possono essere esenti dall’Imu:

  • Case di cooperative edilizie a proprietà indivisa usate come abitazione principale dai soci;
  • Alloggi delle stesse cooperative destinati a studenti soci;
  • Alloggi sociali;
  • Casa assegnata al genitore affidatario dei figli;
  • Un solo immobile, non affittato, di proprietà del personale in servizio permanente delle Forze armate, di polizia, dei vigili del fuoco e della carriera prefettizia.

Oltre ai casi legati all’abitazione principale, esistono altre esenzioni previste dalla legge per specifici immobili e situazioni:

Immobili dello Stato, delle Regioni, dei Comuni e di altri enti pubblici, se usati per scopi istituzionali
Fabbricati classificati nelle categorie da E/1 a E/9
Immobili destinati ad attività culturali o religiose
Fabbricati della Santa Sede
Immobili di Stati esteri e organizzazioni internazionali, se esentati da accordi internazionali
Immobili di enti non commerciali usati per attività svolte senza fini di lucro


Non è dovuta l’Imu sui terreni agricoli:

  • Di proprietà e condotti da coltivatori diretti o imprenditori agricoli iscritti alla previdenza agricola;
  • Situati in Comuni montani o collinari (secondo l’elenco del Ministero delle Finanze);
  • Nelle isole minori;
  • Con destinazione collettiva agrosilvo-pastorale (non divisibili né vendibili).

Le ultime leggi hanno introdotto ulteriori esenzioni:

  • Dal 2023, non si paga l’Imu sugli immobili occupati abusivamente, se è stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria;
  • Dal 2024, sono esenti anche gli immobili di enti non commerciali usati per attività socialmente rilevanti (senza scopo di lucro);
  • Resta l’esenzione per il 2025 per gli immobili danneggiati o inagibili a causa del terremoto del 2016 nel Centro Italia, se soggetti a ordinanze di sgombero.

Imu 2025: cosa sapere

L’Imu 2025 deve essere pagata da chi possiede fabbricati, aree edificabili o terreni agricoli, mentre ne sono esclusi inquilini, nudi proprietari e altri soggetti non titolari di diritti reali.

L’abitazione principale (non di lusso) e alcune pertinenze sono esenti, così come immobili di anziani ricoverati o di categorie particolari, secondo quanto stabilito dai Comuni.

Esenzioni sono previste anche per enti pubblici, attività culturali, religiose o sociali, e per alcuni terreni agricoli. Infine, sono escluse anche unità inagibili oppure occupate abusivamente, con regolare denuncia.

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