Renzi e Calenda tornano a parlarsi, e stavolta senza frecciatine. I due leader dell’ex Terzo Polo, dopo quasi tre anni di silenzi e polemiche, sembrano aver ritrovato un terreno comune: il conflitto israelo-palestinese.
Azione e Italia Viva sono infatti i promotori della manifestazione “Due popoli, due stati, un destino”, in programma venerdì 6 giugno a Milano. Una risposta alla manifestazione di PD, M5S e Avs, in programma il giorno successivo – sabato 7 giugno a Roma – a cui né Renzi, né Calenda hanno deciso di aderire.
Secondo i due leader centristi, la piattaforma proposta dalle forze del “campo largo” non avrebbe preso una posizione chiara contro l’antisemitismo, lasciando spazio ad ambiguità inaccettabili. Accuse che gli organizzatori romani respingono con fermezza.
La reunion ha rivitalizzato l'area centrista, da mesi in cerca di una direzione e di un progetto condiviso. Ora resta da capire se si tratta di un episodio isolato, o, dell’inizio di un nuovo dialogo tra Renzi e Calenda. E, forse, di una possibile ricostruzione.
La mobilitazione del centrosinistra per la pace in Medio Oriente sta assumendo, col passare delle ore, i contorni di un vero e proprio laboratorio politico. L’inaspettata collaborazione tra Matteo Renzi e Carlo Calenda ne è, forse, la prova più evidente.
Dopo un lungo periodo di distanze e polemiche, i due leader centristi si ritrovano oggi allineati su un tema delicato e cruciale. Italia Viva e Azione, infatti, non hanno aderito alla manifestazione ufficiale del centrosinistra per la Palestina, giudicandone insoddisfacenti le basi ideologiche.
Come spiegato da Matteo Renzi in un’intervista, il motivo del mancato sostegno è chiaro:
Renzi ha inoltre precisato che questa scelta non intacca le prospettive di alleanza con le altre forze progressiste, sottolineando: “Le alleanze si fanno tra diversi".
Sulla stessa linea, Carlo Calenda ha chiarito il senso della manifestazione alternativa promossa a Milano:
Parole che, per la prima volta dopo mesi di gelo, risuonano sulla stessa lunghezza d’onda. Un segnale che riaccende le speranze di chi non ha mai smesso di credere in una possibile ricomposizione del Terzo Polo.
Due popoli e due Stati ora. Israeliani e palestinesi non possono che avere un destino comune. Solo da questo mutuo riconoscimento potrà nascere la pace.
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) May 30, 2025
Ci vediamo il 6 giugno, alle 18:00, al Teatro Parenti di Milano: Fermiamo Netanyahu, fermiamo Hamas, combattiamo… pic.twitter.com/1zWkb9qvGO
L'iniziativa dei due leader, che sembravano aver preso strade diverse, al di là della polemica immediata, potrebbe riaprire il dialogo tra i centristi e gettare le basi per una possibile ricomposizione del fronte moderato.
Ecco perché è importante capire chi parteciperà venerdì alla manifestazione di Milano. Al momento dovrebbe esserci anche il leader di +Europa di Riccardo Magi, che ha sposato la linea della manifestazione alternativa irritando non poco gli alleati del centrosinistra.
Anche un'ampia parte dei riformisti del PD ha deciso di aderire alla manifestazione di Renzi e Calenda, evidenziando ancora una volta le distanze dalla linea della segretaria democratica Elly Schlein.
Venerdì a Milano potrebbe non esserci solo una manifestazione per la pace, ma anche l’inizio della rinascita di un nuovo centro politico. Con protagonisti vecchi e nuovi, pronti a rimettersi in gioco.
Se il riavvicinamento tra Carlo Calenda e Matteo Renzi è stato un aspetto inatteso della mobilitazione per la Palestina, parallelamente, l’organizzazione della manifestazione principale ha visto la totale sintonia tra Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra. I tre partiti non solo si sono mostrati coesi nella promozione dell’evento, ma hanno anche condiviso contenuti politici e parole d’ordine, rafforzando così la propria alleanza strategica.
Questo asse tra PD, M5S e AVS comincia a configurarsi sempre più come il "nocciolo duro" di una possibile futura coalizione di centrosinistra, quella che potrebbe candidarsi a sfidare l’attuale maggioranza di centrodestra.