BOOM. Dopo settimane di speculazioni, Justin Bieber ha finalmente detto la sua sullo tsunami giudiziario che ha travolto Sean "Diddy" Combs, accusato di essere al centro di un oscuro impero di traffico sessuale, abusi e manipolazione.
Pochi minuti fa, la popstar ha preso posizione sullo scandalo che sta travolgendo il dorato mondo dello showbiz statunitense. E il video shock del 2009 riemerge come un incubo e Hollywood trema! Justin Bieber ha - finalmente - rotto il silenzio sui (presunti) abusi subiti da Diddy, quando era poco più che un ragazzino. La notizia bomba, sganciata proprio nei giorni del processo al mogul dell'R&B, ha provocato uno scossone degno di uno tsunami devastante.
Sembrava che l'irriverente ragazzino di "Boyfriend" si fosse perso nei meandri di chissà quale trauma emotivo - visti anche i più recenti video postati dal cantante, definiti a dir poco "deliranti" e "preoccupanti" dai fan. Invece, sorpresa delle sorprese, Justin Bieber ha deciso, stavolta, di non nascondersi più.
Dopo mesi di voci, illazioni e congetture sul suo legame con Sean "Diddy" Combs, il cantante ha finalmente rilasciato una dichiarazione ufficiale, proprio mentre il processo per traffico sessuale contro il rapper entra nel vivo. Sebbene non si sia esposto in prima persona, ma abbia lasciato parlare il suo rappresentante, il cantante di "Sorry" ha dichiarato:
Il comunicato è arrivato come un fulmine nel pieno del processo contro Combs, iniziato il 12 maggio tra telecamere e tensioni altissime. Il rapper, una volta re di Hollywood e mentore di stelle mondiali, oggi è alla sbarra con accuse gravissime: traffico di esseri umani, racket, sfruttamento sessuale, prostituzione minorile.
Non solo! La dichiarazione sembra aver messo anche un punto essenziale alle accuse mosse da Marion "Suge" Knight, all'epoca rivale in affari di Diddy e della Bad Boy Records ed ex CEO della Death Row Records, che in diverse interviste aveva ammesso che Bieber fosse stato violentato dal mogul. Che cosa accadrà adesso?
Ovviamente, le accuse riportate da Suge Knight, non sono state confermate da alcuna indagine giudiziaria, al momento, e dunque non è certo se possa aver dichiarato il falso o meno o se Bieber stia cercando di allontanarsi quanto più possibile dallo scandalo - come spiegato anche dal suo rappresentante:
Ma non è tutto. Perché a riaccendere il fuoco delle polemiche è stato un video inquietante del 2009, tornato virale sui social:
un giovanissimo Bieber - solo 15 anni - trascorre 48 ore con Diddy tra Lamborghini, promesse di ville e una frase che oggi fa venire i brividi:
E ancora:
"Andiamo a rimorchiare qualche ragazza", dice Bieber.
"Sei proprio il mio tipo", risponde Diddy.
Nel video, il rapper promette a Bieber auto e case da sogno, definendo la loro due giorni insieme "il sogno di ogni quindicenne". All’epoca, sembrava solo un gioco tra star. Oggi, suona come un campanello d’allarme mai ascoltato. Una sorta di prova scomoda, un pezzo del puzzle che fa riflettere.
Il processo contro Diddy, intanto, continua tra accuse, gravissime, che parlano di traffico sessuale, racket e trasporto a scopo di prostituzione. Oltre alle violenze e agli abusi su un numero incalcolabile di persone, tra cui proprio la sua ex fidanzata Cassie Ventura, chiamata a testimoniare nel secondo giorno di udienza.
Bieber, nel frattempo, è rimasto lontano dai riflettori dello scandalo, concentrandosi sulla famiglia e sul figlio Jack Blues, avuto dalla moglie Hailey Baldwin - ora signora Bieber. Ma adesso, che le indagini si fanno feroci e le testimonianze cominciano a uscire dal buio, la verità chiama. E Justin ha risposto - anche se non per se stesso.
Il messaggio è chiaro: "Non parliamo di gossip. Parliamo di vittime vere. Di dolore vero".
Sembra quasi la fine di un sogno, ora che il velo sul marciume nascosto dietro dal sipario tutto lustrini e lusso di Hollywood è stato finalmente portato a galla. Per anni, Sean Combs è stato una figura chiave nello showbiz americano, mentore di artisti e volto di successi planetari. Ora, invece, è protagonista di un’inchiesta che potrebbe travolgere una parte intera dell’industria musicale.
Bieber non è una vittima - lo ha precisato e sottolineato -, ma ha comunque deciso di non rimanere in silenzio. Perché abbia deciso di esporsi solo ora, però, non è chiaro. Che si sia sentito in dovere di smentire le voci prima di essere chiamato a testimoniare in tribunale? O è stato per senso del "dovere" a spingerlo a rilasciare il comunicato? Per adesso, rimangono tutte domande senza una risposta.
Nel frattempo, Combs continua a dichiararsi innocente. Ma il processo è solo all’inizio, e il castello dorato potrebbe crollare da un momento all’altro.