Si torna a parlare dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, e con esso anche delle persone che nel corso degli anni, per motivi diversi, hanno ruotato attorno alle indagini, spesso al centro di polemiche. Tra i nomi più discussi, stamattina sui giornali spiccano quelli di Paola e Stefania Cappa, cugine delle vittima, e di Marco Muschitta, il tecnico dell'Asm che in passato fece (controverse) rivelazioni su una delle due donne.
Il nome di Marco Demontis Muschitta, classe 1975, originario di Vigevano, ha fatto per la prima volta capolino nelle indagini sul delitto di Garlasco il 29 settembre 2007. L'uomo, che all'epoca lavorava come tecnico per la ditta Servizi Ambientali Spa, si presentò spontaneamente dai carabinieri per rilasciare delle dichiarazioni che avrebbero fatto molto rumore.
fece mettere a verbale. Secondo la sua versione, la conducente - una ragazza con i capelli biondi a caschetto e occhiali da sole scuri - teneva nella mano destra "un piedistallo tipo da camino grigio-canna da fucile con in testa una pigna". E, sempre secondo Muschitta, somigliava molto a Stefania Cappa, una delle cugine della vittima.
Dichiarazioni importanti, che tuttavia Muschitta, a un certo punto, ritrattò. "Mi sono inventato tutto quello che vi ho raccontato, perché sono uno stupido. Mi dispiace, non volevo farvi perdere tempo", disse agli inquirenti dopo una sospensione di oltre un'ora dell'interrogatorio. Intercettato, parlò poi con il padre.
"Loro hanno fatto tutto questo per proteggerti, lo sai?", gli disse lui. "L'importante è che tu sia andato a dire quello che sapevi e che loro siano informati della cosa". I Cappa lo denunciarono per calunnia, ma il processo si concluse con l'assoluzione "perché il fatto non sussiste".
Da allora, della testimonianza di Muschitta - che apriva a ipotesi diverse rispetto a quella "ufficiale", conclusasi con la condanna definitiva di Alberto Stasi, allora fidanzato della vittima - si è tornati periodicamente a parlare.
Solo oggi, 14 maggio 2025, il nome delle gemelle Cappa è però tornato al centro dell'attenzione mediatica. Dopo aver perquisito le abitazioni di Andrea Sempio, attualmente indagato, dei suoi genitori e di due amici, i carabinieri si sono messi alla ricerca dell'arma del delitto.
Si tratterebbe, secondo diverse fonti, di un "attizzatoio" appartenente a un "set da camino" della famiglia Poggi. Un particolare che ha richiamato alla memoria proprio le dichiarazioni di Muschitta. Anche perché il canale perlustrato si troverebbe a poca distanza da una vecchia casa di proprietà della nonna di Stefania e Paola, a Tromello.
All'epoca ci viveva il fratello, che però si trovava all'estero per le vacanze. Di recente, un testimone rimasto anonimo avrebbe rivelato alla trasmissione Mediaset Le Iene di aver visto una persona, una donna, "gettare un oggetto metallico" nell'acqua, lì vicino. Si aspettano ora sviluppi.
Il servizio mandato in onda dalla trasmissione Mediaset "Mattino 5 News" oggi, 14 maggio 2025.