07 May, 2025 - 17:04

Sommer e la parata su Yamal: è lui il vero eroe della notte di Champions

Sommer e la parata su Yamal: è lui il vero eroe della notte di Champions

La notte di San Siro ha regalato emozioni degne delle grandi epopee europee. Inter-Barcellona è stata una partita intensa, spettacolare, risolta soltanto ai supplementari con un rocambolesco 4-3 che ha già preso posto tra le sfide leggendarie di Champions League. Gran parte del dibattito post-partita si è concentrato sul talento cristallino di Lamine Yamal, sulle giocate di Marcus Thuram, sui colpi di Lautaro Martínez o sulla regia di Frenkie de Jong.

Ma forse il vero protagonista della serata non indossava la maglia di chi ha segnato o inventato gioco, ma quella di chi ha difeso la porta con un accanimento quasi epico. Yann Sommer ha messo la firma su una delle prestazioni più straordinarie della sua carriera, salvando i nerazzurri in più di un’occasione e meritandosi, senza discussioni, il premio di MVP della serata, che forse, arrivati a questo punto, starebbe anche stretto all'estremo difensore dei nerazzurri.

Una serata da supereroe su Yamal: Sommer è l'eroe di questa Inter

Sommer ha disputato una partita irreale, un manifesto della scuola dei grandi portieri. Le sue parate sono state non solo numerose, ma anche decisamente spettacolari. La prima a lasciare tutti a bocca aperta è arrivata su Eric Garcia: porta ormai vuota, tifosi del Barcellona pronti all’esultanza e, invece, l’intervento felino dello svizzero a negare il gol.

Ma è nel secondo tempo supplementare, al minuto 9, che Sommer ha scolpito nella memoria collettiva la sua opera d’arte. Un sinistro velenoso di Yamal, potente e preciso, sembrava destinato a insaccarsi sotto la traversa. Una conclusione "imparabile", si sarebbe detto in altri contesti. E invece Sommer ha sfidato le leggi della fisica: volo plastico, riflessi sovrumani, pallone respinto. Una parata che non salva solo un risultato, ma scolpisce un’icona. In quel gesto c’era tutta la determinazione di un veterano che ha fatto del silenzio e della costanza la sua arma segreta.

Il fantasma glorioso del 2010: la parata di Sommer ricorda Julio César

La mente dei tifosi nerazzurri è corsa inevitabilmente al 2010, quando un altro portiere lasciò un’impronta indelebile in una semifinale contro il Barcellona. Allora fu Julio Cesar a compiere il miracolo al Camp Nou, opponendosi con fermezza a una conclusione a colpo sicuro di Leo Messi. Anche quella parata fu decisiva per il passaggio alla finale, e da allora è diventata leggenda.

La somiglianza tra le due azioni è quasi poetica: stesso avversario, stesso palcoscenico europeo, stessa determinazione nel negare il gol alla stella avversaria. Se 15 anni fa fu Messi a sbattere sul muro nerazzurro, martedì è toccato a Yamal fare la stessa fine contro un Sommer formato saracinesca. Due generazioni di campioni, due portieri "insospettabili" diventati eroi, due sliding doors che hanno scritto la storia dell'Inter.

Sommer, simbolo di questa Inter

Yann Sommer non è mai stato un personaggio da copertina. Svizzero, 36 anni, curriculum lineare e mai eccessivo: Basilea, Grasshoppers, Borussia Mönchengladbach e poi Bayern Monaco, dove arrivò solo per sostituire temporaneamente l’infortunato Neuer. Quando l’Inter lo ha prelevato per appena 6 milioni di euro, in molti lo hanno considerato un acquisto di ripiego, affidabile ma non determinante.

Eppure, ieri sera ha dimostrato di essere molto più di questo: ha incarnato alla perfezione la filosofia di Beppe Marotta, capace di costruire squadre competitive scegliendo profili di qualità a basso costo. Sommer è l’antidivo, l’uomo normale che si trasforma in gigante quando conta. In una serata che ha celebrato il talento dei giovani e la bellezza del calcio offensivo, è stato un veterano silenzioso a prendersi la scena. E ora nessuno può più ignorarlo: l’eroe di Inter-Barcellona ha un nome e un volto, e non porta la 10, ma la maglia numero 1.

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