07 May, 2025 - 11:25

Busta paga under 30 più alta con la flat tax del 5%: cosa prevede la proposta sui salari

Busta paga under 30 più alta con la flat tax del 5%: cosa prevede la proposta sui salari

Entro la fine del mese di maggio, dovrebbe arrivare una proposta per rendere le buste paga dei giovani under 30 più alte, grazie all’applicazione della flat tax del 5%.

La proposta dovrebbe rientrare nel cosiddetto disegno di legge Salari, che conterrà altri interventi mirati a ridurre le tasse e le imposte sul lavoro.

L’obiettivo è anche quello di adeguare le retribuzioni all’inflazione e dare una spinta al rinnovo dei contratti di lavoro.

In questo articolo, spieghiamo la nuova proposta e come dovrebbero aumentare gli stipendi degli under 30.

Cosa prevede la proposta di legge

Entro due settimane, quindi per la fine di maggio, dovrebbe arrivare in Parlamento un disegno di legge sui salari.

La proposta prevede l’applicazione di un meccanismo automatico di adeguamento del 2% di stipendi e pensioni all’aumento del costo della vita.

La rivalutazione, invece, sarebbe applicata ogni anno e la percentuale ridiscussa a cadenza triennale.
Per affrontare il tema delicato dei salari non si prevede il ritorno della scala mobile, ma si dovrebbe restare nel perimetro della contrattazione collettiva.

Perché la busta paga degli under 30 aumenta con la flat tax

Si ipotizza a un intervento, necessario e urgente, sul fronte dei salari. Un intervento che dovrebbe iniziare e coinvolgere i giovani under 30, comportando stipendi più alti.

La busta paga degli under 30 salirebbe perché secondo la proposta che dovrebbe arrivare in Parlamento entro la fine del mese di maggio, per un periodo di cinque anni, i lavoratori dipendenti con reddito imponibile Irpef non superiore a 40.000 euro sarebbero soggetti a un'imposta sostitutiva pari al 5%, in sostituzione della tassazione ordinaria.

Inoltre, ci sarebbe anche un vantaggio per le aziende, sotto forma di esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per tre anni. L’esonero del 100% sarebbe riconosciuto ai datori di lavoro che sottoscrivono contratti di lavoro a tempo indeterminato proprio ai lavoratori con meno di 30 anni.

Il tema della flat tax ritorna e, come sempre, fa discutere. La flat tax, l’aliquota piatta, è già ampliamente utilizzata mettendo a dura prova il principio della progressività.

Secondo la proposta, la tassazione agevolata dovrebbe essere applicata anche ai nuovi contratti e quelli che hanno subito una trasformazione dal tempo determinato a quello indeterminato.

L’iniziativa punta a incentivare l’occupazione giovanile, segmento particolarmente vulnerabile nel mercato del lavoro italiano, concentrandosi sugli under 30, tra i più penalizzati. 

Cos’è la flat tax?

Il dibattito sulla flat tax torna nuovamente al centro dell’attenzione pubblica, spinto da diverse proposte. Tra le più rilevanti, si segnalano:

  • La proposta di applicare una tassazione agevolata sulle retribuzioni dei giovani lavoratori, in particolare neoassunti e rientrati dall’estero;
  • L’introduzione di tre nuove forme di flat tax riservate a chi ha optato per il contributo anticipato per il biennio 2024-2025;
  • La revisione del regime forfettario prevista nella Legge di Bilancio 2025, che interviene su un sistema fiscale semplificato con imposta sostitutiva al 5% o al 15% per liberi professionisti e imprese individuali con ricavi entro gli 85.000 euro.

Ma cos’è la flat tax? La flat tax viene comunemente definita come una tassa piatta per semplificarne il significato: invece del sistema attuale basato su più aliquote progressive legate ai diversi livelli di reddito, i promotori di questa proposta puntano a introdurre un’unica aliquota fissa, valida per tutti i contribuenti indipendentemente dal reddito percepito.

Salario minimo: sì o no?

Il disegno di legge punta anche a trovare un’alternativa al salario minimo. Un tema molto caro alle opposizioni su cui chiedono un confronto e la stessa applicazione sin dall’inizio della legislatura.

Sono state presentate diverse proposte, tra cui quella di stabilire una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora. L’obiettivo resta quello di tutelare le categorie più fragili, con il potere d’acquisto più debole.

Una strada che, per ora, sembra lontana, considerando anche le proposte e le alternative sul piatto.

Per riassumere

Il governo sta valutando una proposta per aumentare gli stipendi dei giovani under 30 applicando una flat tax al 5% per cinque anni, al posto della tassazione ordinaria.

L’iniziativa rientra nel disegno di legge Salari e mira anche a incentivare l’occupazione giovanile. È previsto un esonero contributivo totale per le aziende che assumono giovani a tempo indeterminato.

La proposta include inoltre un meccanismo automatico di adeguamento annuale di stipendi e pensioni al costo della vita. Si discute anche un'alternativa al salario minimo, con una soglia proposta di 9 euro l'ora. Il progetto punta a rilanciare i salari e a ridurre la pressione fiscale sul lavoro.

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