05 May, 2025 - 12:13

Quali sono le posizioni di George Simion? Biografia e orientamento politico del favorito alla presidenza della Romania

Quali sono le posizioni di George Simion? Biografia e orientamento politico del favorito alla presidenza della Romania

George Simion è il nome che sta segnando una svolta nella politica romena. Leader carismatico e controverso, Simion ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali del 4 maggio 2025, conquistando oltre il 40% delle preferenze e portando il suo partito, l’AUR (Alleanza per l’Unione dei Romeni), al centro della scena nazionale e internazionale. 

George Simion: età, origini e formazione

George-Nicolae Simion nasce il 21 settembre 1986 a Focșani, una città nell’est della Romania, non lontano dal confine con la Moldavia. Dopo aver frequentato il prestigioso Collegio Nazionale "Gheorghe Lazăr" di Bucarest, si laurea in gestione aziendale presso l’Università di Bucarest e consegue un master in storia all’Università Alexandru Ioan Cuza di Iași, focalizzandosi sui crimini del comunismo.

Fin da giovane, Simion si distingue per un attivismo acceso e per la passione per lo sport: la sua vita pubblica inizia negli stadi, tra i gruppi di tifosi, dove sviluppa una retorica diretta e popolare che lo accompagnerà anche in politica. Nel 2011 fonda l’associazione “Azione 2012”, con l’obiettivo di promuovere l’unificazione tra Romania e Moldavia, una causa che resterà centrale nella sua visione politica.

L’ascesa in politica: dalla protesta all’AUR

Dopo anni di attivismo e manifestazioni per l’unità nazionale, Simion entra ufficialmente in politica nel 2019, candidandosi come indipendente alle elezioni europee. Non ottiene il seggio, ma la sua popolarità cresce. Nel dicembre dello stesso anno fonda l’AUR, partito di destra radicale e ultranazionalista, che in pochi anni conquista una fetta crescente dell’elettorato, diventando il secondo partito più grande in Parlamento dal 2024.

L’AUR si afferma come forza anti-establishment, euroscettica e sovranista, raccogliendo consensi tra chi si sente escluso dalla globalizzazione e insoddisfatto della classe politica tradizionale. Simion ne diventa il volto e il principale stratega, con uno stile diretto, una forte presenza sui social (soprattutto TikTok) e una comunicazione che mescola slogan patriottici, richiami alla fede cristiana e retorica anti-sistema.

Programma e idee politiche

Simion si presenta come un populista della nuova destra romena, dichiarato ammiratore di Donald Trump e sostenitore del movimento “Make America Great Again”. Il suo programma politico si fonda su alcuni punti chiave:

  • Sovranismo e euroscetticismo: critica apertamente l’Unione Europea e i “burocrati non eletti di Bruxelles”, auspicando una “Europa delle nazioni sovrane” sul modello di Viktor Orbán in Ungheria e Robert Fico in Slovacchia.
  • Nazionalismo e identità: sostiene l’unificazione con la Moldavia e la tutela dei valori tradizionali romeni. Il suo motto è “famiglia, nazione, fede e libertà”.
  • Politiche sociali e anti-immigrazione: si oppone all’accoglienza dei rifugiati ucraini e alla concessione di nuovi aiuti militari all’Ucraina, pur condannando formalmente l’invasione russa.
  • Conservatorismo cristiano: noto per il sostegno al referendum del 2018 contro il matrimonio egualitario, promuove politiche a difesa della famiglia tradizionale e dei valori religiosi.
  • Riforme istituzionali: propone l’introduzione del servizio militare obbligatorio, la creazione di tribunali popolari, la riduzione delle tasse e della burocrazia, e un piano di edilizia popolare per un milione di nuove abitazioni.
  • No-vax e anti-sistema: durante la pandemia, l’AUR si è distinto come principale partito no-vax, cavalcando il malcontento verso le misure sanitarie e la gestione dell’emergenza.

Un leader divisivo: alleanze e polemiche

Simion è stato spesso al centro di polemiche. Considerato più “moderato” rispetto al suo predecessore Calin Georgescu, escluso dalle elezioni per presunte ingerenze russe, Simion ha tuttavia radicalizzato i toni negli ultimi mesi, per recuperare il consenso degli elettori più estremisti. La sua vicinanza a figure controverse, la retorica anti-minoranze e alcune posizioni filorusse (pur dichiarando che la Russia non è una minaccia per la NATO) hanno sollevato preoccupazioni sia in patria che all’estero.

Sul piano internazionale, Simion si è detto contrario a un’uscita della Romania dall’UE o dalla NATO, ma auspica un ruolo più autonomo e critico rispetto ai partner occidentali. È vicepresidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei dal gennaio 2025, rafforzando così i legami con altre forze sovraniste europee.

Il futuro della Romania

La vittoria di Simion al primo turno delle presidenziali del 2025 riflette una Romania profondamente divisa, segnata da fratture sociali, crisi economica e crescente sfiducia verso le istituzioni tradizionali. Il ballottaggio del 18 maggio contro il sindaco centrista di Bucarest, Nicușor Dan, sarà una prova cruciale per il futuro del Paese.

Simion promette di nominare Calin Georgescu come primo ministro, rafforzando l’asse tra le due anime della destra radicale romena. Il suo successo rappresenta la conferma di una svolta nazionalista e populista, che pone la Romania al centro dell’attenzione europea e internazionale.

 

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