L’agenzia di intelligence tedesca ha ufficialmente classificato l’AfD come una "iniziativa di estrema destra", segnando un punto di svolta nel panorama politico tedesco. La decisione accende il dibattito sulla possibilità di bandire il partito che è in forte crescita visti i risultati delle recenti elezioni. Mentre l’AfD denuncia la situazione come un attacco politico, la questione di un divieto potrebbe entrare nel vivo, sollevando interrogativi legali e politici sul futuro del partito e sulla democrazia in Germania.
L'agenzia di intelligence interna della Germania, Bundesverfassungsschutz, ha ufficialmente classificato il partito Alternative für Deutschland (AfD) come un’“iniziativa di estrema destra” a causa della natura estremista dell'intero partito, che, secondo l’autorità, “ignora la dignità umana”.
L'annuncio è arrivato il 2 maggio 2025 dall'Ufficio federale per la protezione della Costituzione. Si tratta di una mossa significativa: l’AfD non è più semplicemente sotto osservazione, ma è ora considerato un partito politico che opera attivamente contro l’ordine democratico del paese.
Secondo l’Ufficio, la conclusione è stata raggiunta dopo un attento esame durato circa tre anni che ha preso in considerazione le azioni del partito, il programma ufficiale, le dichiarazioni pubbliche, i comportamenti dei suoi rappresentanti e i legami di questi ultimi con attori e gruppi di estrema destra.
Un passaggio chiave dell’analisi riguarda la visione etnica del popolo tedesco promossa dall’AfD.
I co-leader dell'AfD, Alice Weidel e Tino Chrupalla, hanno affermato che la decisione dell'agenzia di intelligence tedesca è stata "chiaramente motivata politicamente" e rappresenta un "duro colpo per la democrazia tedesca".
La mossa dell’agenzia ha suscitato critiche anche da parte della destra mondiale. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha definito la decisione "una tirannia mascherata".
L’europarlamentare e capo delegazione della Lega al Parlamento europeo, Paolo Borchia, ha dichiarato in una nota:
L'AfD ha registrato un notevole aumento di consenso nelle elezioni europee del 2024 e nelle legislative del febbraio 2025. Nelle parlamentari, infatti, ha ottenuto il secondo posto, subito dietro ai conservatori di Friedrich Merz.
L'intelligence tedesca non ha il potere di fare pressioni per mettere al bando il partito AfD. Tuttavia, la decisione potrebbe stimolare altre forze politiche ad avviare un processo per vietarlo.
La discussione tra le forze politiche è già accesa. L'articolo 21 della Costituzione tedesca stabilisce:
Solo su richiesta del Bundestag, del Bundesrat o del governo federale è possibile presentare un ricorso per mettere al bando un partito politico. La decisione finale su un eventuale divieto spetta alla Corte costituzionale federale.
Più recentemente, nel 2017, il tentativo di vietare il Partito Nazionalsocialista Tedesco (NPD) non ha avuto successo. La richiesta di divieto era stata presentata nel 2013 dal Senato federale (Bundesrat). La corte suprema ha deciso di non procedere al divieto. Sebbene il partito fosse effettivamente incostituzionale, la corte lo ha giudicato politicamente insignificante. "Negli oltre cinquant'anni della sua esistenza, l'NPD non è riuscito a ottenere una rappresentanza permanente in un parlamento statale", ha affermato la Corte costituzionale federale.
La discussione su un possibile divieto dell'AfD è destinata a scaldarsi.