Con la morte di Papa Francesco, il mondo cattolico si prepara a vivere uno dei momenti più solenni e misteriosi della sua storia: il Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. Mentre i cardinali si apprestano a riunirsi nella Cappella Sistina, cresce la curiosità su chi sarà il successore di Francesco.
Non solo fedeli e osservatori, ma anche i bookmakers internazionali sono in fermento: le scommesse sul prossimo Papa sono già iniziate e le quote offrono uno spaccato delle aspettative globali. Ecco chi sono i favoriti secondo i mercati e quali sono le probabilità di ciascun candidato.
Secondo le principali agenzie di scommesse, la corsa al soglio di Pietro vede in pole position due nomi: Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle.
Questa “coppia di testa” riflette due possibili direzioni: una di continuità istituzionale (Parolin), l’altra di apertura verso l’Asia e verso una Chiesa sempre più universale (Tagle).
Dietro i due favoriti, ci sono altri nomi che i bookmakers considerano possibili sorprese:
Altri nomi che compaiono nelle liste, ma con quote molto più alte (e quindi meno probabilità), sono Robert Sarah, Raymond Burke, Jean-Marc Aveline, Mario Grech, Wim Eijk, Malcolm Ranjith, Fridolin Ambongo Besungu, Mark Ouellet, Angelo Scola e altri, tutti con percentuali inferiori al 3%.
Ecco una tabella riassuntiva delle principali probabilità secondo Polymarket (dati aggiornati al 21 aprile 2025):
Va sottolineato che le quote possono variare rapidamente, specie man mano che si avvicina il Conclave e circolano indiscrezioni o si delineano schieramenti tra i cardinali elettori.
Gli analisti sottolineano come il Conclave sia sempre un evento imprevedibile. La storia insegna che spesso i favoriti non vengono eletti (“chi entra Papa in Conclave ne esce cardinale”), ma le quote riflettono comunque le tendenze e le aspettative del momento. Parolin rappresenta la continuità, il volto della diplomazia vaticana e della stabilità. Tagle, invece, sarebbe il primo Papa asiatico della storia moderna, simbolo di una Chiesa sempre più globale e attenta alle periferie. Zuppi potrebbe incarnare una sintesi tra riformismo e tradizione, mentre Erdő e Turkson rappresentano rispettivamente l’Europa centro-orientale e l’Africa, regioni in crescita per il cattolicesimo mondiale.