21 Apr, 2025 - 22:30

Chi sarà il nuovo Papa? Pronostici e quote dei bookmakers

Chi sarà il nuovo Papa? Pronostici e quote dei bookmakers

Con la morte di Papa Francesco, il mondo cattolico si prepara a vivere uno dei momenti più solenni e misteriosi della sua storia: il Conclave per l’elezione del nuovo Pontefice. Mentre i cardinali si apprestano a riunirsi nella Cappella Sistina, cresce la curiosità su chi sarà il successore di Francesco.

Non solo fedeli e osservatori, ma anche i bookmakers internazionali sono in fermento: le scommesse sul prossimo Papa sono già iniziate e le quote offrono uno spaccato delle aspettative globali. Ecco chi sono i favoriti secondo i mercati e quali sono le probabilità di ciascun candidato.

I grandi favoriti: Parolin e Tagle

Secondo le principali agenzie di scommesse, la corsa al soglio di Pietro vede in pole position due nomi: Pietro Parolin e Luis Antonio Tagle.

  • Pietro Parolin, 70 anni, attuale Segretario di Stato vaticano, è considerato il candidato più “istituzionale” e di continuità. Le sue doti diplomatiche, la lunga esperienza in Curia e il ruolo di primo piano durante il pontificato di Francesco lo rendono una scelta sicura e moderata. Le sue quote oscillano tra il 36% e il 40% di probabilità, a seconda dei diversi siti di scommesse, con una quota media di 7/4 o +150.
  • Luis Antonio Tagle, 67 anni, cardinale filippino e Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione, è il volto della Chiesa globale e progressista. Tagle è molto apprezzato per la sua capacità comunicativa, il suo carisma e la vicinanza alle tematiche care a Papa Francesco, come la misericordia e l’attenzione agli ultimi. Anche per lui le quote sono molto alte, tra il 26% e il 40%, e lo pongono come principale antagonista di Parolin.

Questa “coppia di testa” riflette due possibili direzioni: una di continuità istituzionale (Parolin), l’altra di apertura verso l’Asia e verso una Chiesa sempre più universale (Tagle).

Gli outsider: Zuppi, Erdő, Turkson

Dietro i due favoriti, ci sono altri nomi che i bookmakers considerano possibili sorprese:

  • Matteo Zuppi (Italia): attuale presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, è visto come un riformatore in linea con lo stile di Francesco, soprattutto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e nella pace. Le sue quote vanno dal 7% al 14%, con una media di +600.
  • Péter Erdő (Ungheria): 72 anni, arcivescovo di Esztergom-Budapest, rappresenta l’ala più tradizionale e conservatrice, ma è stimato per la sua capacità di mediazione. La sua probabilità si aggira tra il 7% e l’11%.
  • Peter Turkson (Ghana): 76 anni, già prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è il candidato africano più accreditato, con circa il 6% di probabilità secondo i bookmakers.

Altri nomi che compaiono nelle liste, ma con quote molto più alte (e quindi meno probabilità), sono Robert Sarah, Raymond Burke, Jean-Marc Aveline, Mario Grech, Wim Eijk, Malcolm Ranjith, Fridolin Ambongo Besungu, Mark Ouellet, Angelo Scola e altri, tutti con percentuali inferiori al 3%.

Le quote in dettaglio

Ecco una tabella riassuntiva delle principali probabilità secondo Polymarket (dati aggiornati al 21 aprile 2025):

  • Pietro Parolin 36-40%
  • Luis Antonio Tagle 26-40%
  • Matteo Zuppi 7-14%
  • Péter Erdő 7-11%
  • Peter Turkson 5-9%
  • Robert Sarah 2-3%
  • Raymond Burke 1-2%
  • Altri 1 o meno >+1000

Va sottolineato che le quote possono variare rapidamente, specie man mano che si avvicina il Conclave e circolano indiscrezioni o si delineano schieramenti tra i cardinali elettori.

Cosa dicono gli esperti

Gli analisti sottolineano come il Conclave sia sempre un evento imprevedibile. La storia insegna che spesso i favoriti non vengono eletti (“chi entra Papa in Conclave ne esce cardinale”), ma le quote riflettono comunque le tendenze e le aspettative del momento. Parolin rappresenta la continuità, il volto della diplomazia vaticana e della stabilità. Tagle, invece, sarebbe il primo Papa asiatico della storia moderna, simbolo di una Chiesa sempre più globale e attenta alle periferie. Zuppi potrebbe incarnare una sintesi tra riformismo e tradizione, mentre Erdő e Turkson rappresentano rispettivamente l’Europa centro-orientale e l’Africa, regioni in crescita per il cattolicesimo mondiale.

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