Salvare capra e cavoli. Questo era l'obiettivo prima di Pasqua per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che negli ultimi giorni ha incontrato sia il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a Washington, sia il vicepresidente J.D. Vance a Roma il giorno successivo. Due incontri fondamentali per chiarire quale sarà il destino del rapporto degli Usa con l'Italia e soprattutto con l'Unione Europea.
La presidente del Consiglio ha parlato principalmente di dazi, problema comune a tutta l'area europea e motivo di rottura tra Bruxelles e Washington, e successivamente ha affrontato il tema della difesa comune e dell'Ucraina. Anche questi altri due punti hanno segnato quello che fino a poco tempo fa sembrava un punto di non ritorno con l'Unione Europea: la nuova amministrazione statunitense è molto poco ben disposta verso il sostegno a Kiev e pretende cifre altre per la spesa in difesa.
Dopo gli ultimi due giorni sembra che si respiri un clima di maggiore distensione tra Roma, Bruxelles e Washington. Seguiranno, nei prossimi mesi, nuovi incontri per potersi confrontare sui dazi e sulla difesa. Il presidente degli Usa non esclude che possano esserci anche visite in Italia nel breve periodo; dall'altra parte, sembra che Meloni abbia ribadito il ruolo di mediatrice all'interno dell'Ue.
Quarantotto ore di confronto per il futuro dell'Italia e dell'Unione Europea. Dopo mesi nei quali sembrava che Giorgia Meloni fosse passata in secondo piano e che il rapporto esclusivo con Trump fosse solo un'illusione, la presidente del Consiglio ha fatto ricredere tutti in due giorni. Giovedì 17 aprile, Meloni si è recata a Washington per incontrare il presidente statunitense Trump.
Non è certo la prima visita da parte di un leader europeo e neanche la prima volta che Meloni si reca negli Usa. Nel corso del dialogo con il tycoon, la premier ha affrontato il tema dei dazi e della difesa. Trump si è detto disposto a rivedere la questione relativa ai dazi e a trovare un accordo con gli Stati che aveva intenzione di colpire.
Subito dopo aver incontrato Trump a Washington, la presidente del Consiglio ha fatto ritorno in Italia per poter assistere al vertice tra i vicepremier e il vicepresidente degli Usa, J.D. Vance. Un secondo round fondamentale per confrontarsi sui temi esteri quali i dazi, la guerra in corso in Ucraina e le spese dell'Alleanza Atlantica.
Sempre nella giornata di ieri, 18 aprile, la presidente del Consiglio si è confrontata anche con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Arrivano dunque segnali positivi da entrambi gli incontri, e il successivo dialogo con von der Leyen lascia intendere che anche il ruolo – mai riconosciuto ufficialmente – di "mediatrice tra Bruxelles e Washington" non sembra a rischio.
Dopo anni di distanze e contestazioni, Meloni si riavvicina all'Unione Europea. La presidente del Consiglio non solo è stata tra i favorevoli al riarmo europeo, ma oggi gioca un ruolo fondamentale per via del suo rapporto con Trump. La premier è stata la prima leader europea ad avvicinarsi al presidente degli Usa ancora prima che si insediasse.
Basti pensare ai suoi due viaggi negli Usa dello scorso gennaio. Il primo a inizio mese per discutere, tra i tanti temi, anche la questione relativa alla giornalista Cecilia Sala – detenuta in Iran. In quell'occasione la premier e il presidente degli Usa si sono incontrati nella sua villa – o "base operativa", come spesso viene definita – di Mar-a-Lago. La seconda volta, invece, è avvenuta durante l'insediamento alla Casa Bianca.
Il messaggio che passa alle istituzioni europee è chiaro: Meloni, assieme a pochi altri leader, potrebbe essere la chiave per risolvere la questione dazi. Non resta che attendere, ora, i successivi colloqui tra Trump e l'Ue per vedere quanto queste trattative siano andate in porto.