18 Apr, 2025 - 18:52

Louis Dassilva resta in carcere: dopo il gip, anche il Riesame boccia la scarcerazione. Caso chiuso?

Louis Dassilva resta in carcere: dopo il gip, anche il Riesame boccia la scarcerazione. Caso chiuso?

"Sono venuto in Italia per cercare fortuna, non guai". Così, davanti al tribunale del Riesame di Bologna, Louis Dassilva - in carcere dal luglio scorso con l'accusa di aver ucciso Pierina Paganelli a Rimini - ha ribadito ieri, 17 aprile 2025, la sua innocenza.

L'occasione è stata l'udienza in cui si è discussa la richiesta di scarcerazione avanzata dagli avvocati Andrea Guidi e Riario Fabbri, che lo difendono. Dopo essersi riservati di decidere, i giudici l'hanno infine rigettata. 

Il Riesame rigetta la scarcerazione di Louis Dassilva

Il Riesame era stato incaricato di rivalutare le esigenze di custodia cautelare per il 34enne dalla Cassazione, che aveva accolto il ricorso presentato dalla difesa. A dare notizia della decisione è stato, poco fa, l'avvocato Fabbri, che in una breve nota inviata ai giornalisti, ha scritto: "Il Riesame conferma la carcerazione per Louis Dassilva". In molti se lo aspettavano, dopo il "no" del gip Vinicio Cantarini, arrivato appena qualche giorno fa.

Il peso delle dichiarazioni dell'ex amante Manuela Bianchi 

A pesare, sono state, in particolare, le nuove rivelazioni dell'ex amante dell'uomo, Manuela Bianchi, indagata per favoreggiamento. La donna, che in un primo momento aveva riferito di aver scoperto il cadavere della suocera Pierina Paganelli da sola, ha infatti cambiato versione.

Iniziando a sostenere che, la mattina del 4 ottobre 2023, fu Dassilva, dopo averla attesa in garage, ad indicarle che "tra le due porte tagliafuoco" c'era il corpo "di una donna", spiegandole anche cosa fare prima di allertare i soccorsi.

Dichiarazioni che la Procura - che accusa il 34enne di essere l'assassino dell'anziana - ritiene attendibili, anche sulla base di una serie di accertamenti tecnici condotti dai suoi periti. Tra questi, quello secondo cui la voce maschile registrata da una telecamera durante il delitto sarebbe compatibile con quella dell'indagato. 

La ricostruzione dell'omicidio Paganelli da parte della Procura

Nelle 78 pagine con cui motiva il suo "no" alla scarcerazione, Cantarini cita anche il presunto movente. Secondo lui - come secondo gli inquirenti - Dassilva avrebbe ucciso la 78enne dopo aver scoperto l'intenzione della stessa di assumere un investigatore privato per risalire all'amante della nuora.

"Stava diventando concreta la possibilità che si arrivasse alla sua individuazione e, soprattutto, che la moglie Valeria potesse essere la prima ad apprenderlo, qualora la Paganelli ne avesse fatto oggetto di ulteriori conversazioni telefoniche (ascoltate dalla Bartolucci, ndr)", si legge nelle motivazioni.

Questo scenario, secondo il gip, avrebbe rappresentato un serio rischio per Dassilva, che avrebbe visto minacciato il suo rapporto "con la donna che lo aveva accolto in casa, amato, accudito ed anche mantenuto. Con il suo modesto stipendio, avrebbe infatti dovuto far fronte al suo mantenimento, oltre a quello dei due figli in Senegal". 

La questione del video della Cam 3 e del Dna: cosa sappiamo

I legali di Dassilva avevano avanzato l'istanza di scarcerazione dopo aver saputo che una delle principali prove a suo carico - quella del video della Cam 3 della farmacia San Martino, che secondo la Procura lo riprendeva mentre tornava in via del Ciclamino dopo essersi disfatto dell'arma e degli abiti utilizzati nell'omicidio - era caduta. 

Anche perché le analisi sul Dna avevano escluso la presenza di sue tracce sulla scena del crimine. Dettagli che, secondo la difesa, bastano a scagionarlo. Ma che, evidentemente, per i giudici non sono abbastanza. Sul secondo punto, Cantarini ha scritto: "L'assassino può aver agito con prudenza/accortezza, utilizzando guanti, calzari e una tuta".

Dunque, cosa succede adesso? L'avvocato Fabbri, interrogato da Tag24 sulla possibilità di una nuova richiesta di scarcerazione, ha risposto: "Vedremo". Le indagini, infatti, andranno avanti. 

Le dichiarazioni degli avvocati di Louis Dassilva a "Ore 14" - 17 aprile 2025. 

La reazione dei figli della vittima nelle parole degli avvocati Lunedei

I figli di Pierina, parte offesa nella vicenda, hanno intanto fatto sapere, attraverso gli avvocati Marco e Monica Lunedei, di prendere atto "con favore della conferma della custodia cautelare in carcere nei confronti di Louis Dassilva". 

"Il tribunale del Riesame", si legge nella nota, "facendo un'analisi corretta del quadro accusatorio e degli atti di indagine, ha confermato l'ottimo lavoro svolto" non solo dalla Procura, ma anche da Squadra mobile e magistrati.

"A tutti va il ringraziamento dei familiari della vittima, per il grande impegno profuso in questi lunghi anni al fine di assicurare alla giustizia l'assassino della povera donna", scrivono ancora i legali. 

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