Dopo una lunga attesa, circa 17.000 pensionati otterranno l’aumento della pensione minima a 1.000 euro al mese. La Provincia di Bolzano ha deciso di rafforzare il sostegno a favore dei pensionati che vivono con un trattamento minimo. Del resto, si tratta di una misura attesa da tempo a livello nazionale, essendo uno dei cavalli di battaglia di Forza Italia durante le campagne elettorali.
Al momento, purtroppo, il dossier pensioni registra ancora pochi cambiamenti, concentrati per lo più sul congelamento dell’età pensionabile, fissata a 67 anni. Paradossalmente, si continua a invocare la stabilità dei conti pubblici, nonostante l’elevata incidenza delle pensioni basse. È quindi legittimo porsi alcune domande, soprattutto considerando che oltre 4,8 milioni di pensionati percepiscono un trattamento minimo. Da qui nasce la questione della disparità di trattamento tra le diverse aree del Paese. Vediamo ora nel dettaglio come funziona l’aumento delle pensioni minime INPS e quando potrebbe essere esteso su scala nazionale.
Sebbene la misura non sia ancora ufficialmente operativa, la realtà è che, entro pochi mesi, circa 17.000 pensionati avranno diritto all’aumento della pensione minima a 1.000 euro mensili. Si tratta di un adeguamento promosso dalla maggioranza politica, ma destinato esclusivamente a una platea ristretta di beneficiari residenti nella Provincia di Bolzano.
Secondo il legislatore, il costo della vita in questa zona è particolarmente elevato: una considerazione che ha spinto l’Esecutivo a garantire maggiore stabilità economica a chi dispone di un reddito familiare basso.
Non è ancora chiaro, tuttavia, se e in che termini la proposta di estendere l’aumento a tutti i pensionati italiani verrà attuata. Resta comunque il fatto che si tratta di un’iniziativa fortemente sostenuta da Forza Italia.
È importante sottolineare che l’aumento non ha carattere universale, ma riguarda esclusivamente i residenti nella Provincia di Bolzano con pensioni inferiori a 1.000 euro al mese. L’obiettivo dell’Esecutivo è garantire condizioni di vita più dignitose a una fascia economicamente fragile, anche se non si esclude una futura estensione su scala nazionale.
Nel frattempo, è previsto un aumento del 2,2% per le pensioni inferiori al trattamento minimo vitale, pari a 598,61 euro. Tuttavia, anche con questo incremento, solo pochi pensionati riusciranno a raggiungere la soglia dei 1.000 euro.
La Provincia di Bolzano ha stanziato una dotazione finanziaria di circa 19,5 miliardi di euro per sostenere questa misura. Tuttavia, nel rispetto delle normative vigenti e a tutela dei pensionati che percepiscono l’invalidità civile, assegni o trattamenti sociali minimi, non tutti avranno diritto all’aumento.
Come riportato da money.it, sono circa 17.000 i pensionati selezionati dall’INPS che beneficeranno dell’incremento.
L’integrazione al trattamento previdenziale verrà riconosciuta in base ai seguenti requisiti:
Sarà l’INPS a individuare i beneficiari, selezionandoli tra coloro che avranno presentato la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il calcolo dell’ISEE, con reddito non superiore a 20.000 euro.
L’erogazione dell’aumento avverrà in modo automatico, senza necessità di presentare alcuna domanda, al fine di garantire un sostegno economico tempestivo.
Il pagamento dell’integrazione, fino al tetto massimo di 1.000 euro mensili, sarà quindi gestito direttamente dall’INPS, che redigerà una graduatoria dei beneficiari in base ai seguenti criteri:
Per maggiori informazioni, si rimanda al sito ufficiale della Provincia Autonoma di Bolzano.