06 Mar, 2025 - 09:39

A chi appartiene la Groenlandia? Ecco perché è della Danimarca e da quanto tempo

A chi appartiene la Groenlandia? Ecco perché è della Danimarca e da quanto tempo

La Groenlandia, la più vasta isola del pianeta con un’estensione superiore ai 2 milioni di chilometri quadrati, è diventata in modo inatteso il fulcro del dibattito globale. Nel suo discorso di inizio anno, il primo ministro Múte Bourup Egede ha ribadito l’intento di ottenere l’indipendenza dalla Danimarca, descrivendo il rapporto con Copenaghen come delle “catene” imposte dal colonialismo. Il primo passo in questa direzione potrebbe essere un referendum sull’autodeterminazione, previsto dopo le elezioni politiche dell’11 marzo. A sostenere questa posizione c’è anche Erik Jensen, leader del principale partito della coalizione di governo. Un cammino tutt’altro che agevole e che probabilmente non avrebbe attirato tanta attenzione mediatica, se non fosse per il forte interesse degli Stati Uniti nel rafforzare la propria influenza sull’isola.

Il presidente americano Donald Trump infatti ha affermato con tono minaccioso: "In un modo o nell'altro ci prenderemo la Groenlandia".

Nonostante la sua posizione geografica più vicina al Nord America che all'Europa, la sovranità danese su quest'isola artica è ben radicata nella storia. Ma come è arrivata la Danimarca a controllare la Groenlandia? È mai stata venduta o ceduta? Ripercorriamo le tappe principali della storia groenlandese per comprendere meglio questa realtà geopolitica.

A chi appartiene la Groenlandia e quando è stata venduta?

Attualmente, la Groenlandia è un territorio autonomo all’interno del Regno di Danimarca. Non è mai stata venduta né acquistata da nessuna nazione, ma la sua sovranità è passata dalla Norvegia alla Danimarca attraverso l’Unione di Kalmar e il Trattato di Kiel.

Sebbene l’indipendenza sia un obiettivo per alcuni groenlandesi, il percorso per raggiungerla rimane incerto. Con una popolazione di appena 56.000 abitanti e un clima estremo, l'isola affronta sfide economiche e logistiche significative.

La Groenlandia continua a occupare un ruolo strategico nel contesto geopolitico internazionale, sia per le sue risorse naturali sia per la sua posizione nel Nord Atlantico. Il futuro dell’isola dipenderà dalle scelte politiche del suo popolo e dall'evoluzione dei rapporti con la Danimarca e le altre potenze globali.

Le prime popolazioni della Groenlandia

Le prime tracce di presenza umana in Groenlandia risalgono a circa 4.500 anni fa. I primi abitanti appartenevano a diverse culture paleo-eschimesi che migrarono dall'attuale Canada. Tra queste, la cultura Saqqaq (2500-800 a.C.) e la successiva cultura Dorset (circa 500 a.C. - 1500 d.C.) furono tra le prime a stabilirsi nella regione, sfruttando la caccia e la pesca per sopravvivere in un ambiente ostile.

Nel XIII secolo, il popolo inuit, proveniente dall'Artico canadese, arrivò in Groenlandia e gradualmente soppiantò le popolazioni precedenti. Gli inuit sono gli antenati diretti della maggior parte degli attuali groenlandesi.

Le colonie norrene e il legame con la Norvegia

Uno degli eventi più significativi nella storia della Groenlandia avvenne attorno al 985 d.C., quando Erik il Rosso, un esploratore vichingo islandese di origine norvegese, raggiunse l'isola e fondò i primi insediamenti europei sulla costa sud-occidentale. La sua spedizione fu motivata dall'esilio impostogli in Islanda e dalla ricerca di nuove terre abitabili.

Per incentivare la colonizzazione, Erik il Rosso diede alla terra il nome di "Groenlandia" (che significa "terra verde"), sperando che questo appellativo attraesse più coloni. La strategia funzionò, e nei secoli successivi diverse comunità norrene si stabilirono nell'isola, sviluppando una società basata sulla pastorizia e il commercio con l’Europa.

Il passaggio della Groenlandia alla Danimarca

Nel 1380, la Norvegia entrò in un'unione dinastica con la Danimarca, dando origine al Regno di Danimarca-Norvegia. In questo contesto, la Groenlandia e altri territori norvegesi entrarono indirettamente sotto il controllo della corona danese.

Nel 1814, il Trattato di Kiel pose fine all’unione tra Danimarca e Norvegia. La Norvegia fu ceduta alla Svezia, ma la Danimarca mantenne il controllo della Groenlandia, insieme alle Isole Fær Øer e all’Islanda. Questo evento segnò formalmente l'inizio della sovranità esclusiva danese sulla Groenlandia.

L’autonomia della Groenlandia e le aspirazioni indipendentiste

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Groenlandia subì importanti cambiamenti amministrativi. Nel 1953, la Danimarca modificò lo status dell’isola, trasformandola in una parte integrale del regno e concedendole rappresentanza nel parlamento danese.

Nel 1979, la Groenlandia ottenne l’autonomia interna attraverso un referendum, acquisendo maggiore controllo sulle proprie questioni politiche ed economiche. Nel 2009, un altro referendum ampliò ulteriormente l'autonomia groenlandese, conferendo al governo locale il controllo su molte competenze, tra cui la gestione delle risorse naturali.

Oggi, la Groenlandia è di fatto autonoma in molte aree, ma la politica estera e la difesa restano sotto il controllo di Copenaghen. Il dibattito sull’indipendenza continua, con alcuni partiti politici groenlandesi che spingono per una completa separazione dalla Danimarca. Tuttavia, l’economia dell’isola dipende ancora fortemente dai sussidi danesi e dallo sfruttamento delle risorse naturali, fattori che rendono complessa un'eventuale indipendenza.

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