05 Mar, 2025 - 16:20

Trump al Congresso, campagna elettorale senza fine: il suo discorso è cupo, divisivo e pieno di odio

Trump al Congresso, campagna elettorale senza fine: il suo discorso è cupo, divisivo e pieno di odio

Donald Trump si è presentato davanti al Congresso non con il tono di un presidente in carica, ma con quello di un candidato in piena campagna elettorale. Il suo discorso, lungo e infuocato, è stato un susseguirsi di attacchi, promesse divisive e autocelebrazione. Dall'economia all'immigrazione, dalla politica estera alla "cultura woke", Trump ha ribadito la sua visione per l'America, suscitando polemiche e allarmando oppositori.

Un discorso tra polemiche e propaganda

Il discorso del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al Congresso ha acceso ampie polemiche. Per un'ora e 40 minuti, Trump ha affrontato una serie di questioni, tra cui i dazi su Messico, Canada e Cina, l'immigrazione e il Dipartimento per l'Efficienza Governativa di Elon Musk.

Trump si è insediato il 20 gennaio per un secondo mandato. Dal primo giorno della sua presidenza, ha firmato una serie di ordini esecutivi volti a cambiare diversi aspetti della pubblica amministrazione e della società americana. Il presidente è noto per le sue posizioni isolazionistiche nella politica estera e per la dottrina "America First" nella politica interna.

Attacco a Biden e elogio a Musk

Nel suo discorso, Trump ha menzionato più volte il suo predecessore Joe Biden, incolpandolo per l'andamento dell'economia. I ripetuti riferimenti all'ex presidente hanno indicato un atteggiamento da campagna elettorale. Invece di proporre soluzioni, Trump ha scelto di concentrare l'attenzione pubblica sull'operato del suo predecessore.

Ha poi elogiato Elon Musk, incaricato di operare tagli al governo federale. Trump ha dichiarato che "i giorni in cui si era governati da burocrati non eletti sono finiti". Tuttavia, l'operato frettoloso di Musk resta controverso per la sua efficacia.

Dazi e il rischio di una guerra commerciale

Trump ha accennato ai dazi, riconoscendo che potrebbero provocare qualche difficoltà:

virgolette
Ci sarà un po' di disturbo. Per noi va bene. Non sarà molto.

Molti elettori hanno votato Trump per la sua agenda economica, ma nelle prime settimane del suo mandato non ha ancora adottato misure concrete per regolare l'economia. Sta invece portando avanti la sua agenda protezionistica, rischiando di scatenare una guerra commerciale. A pagarne il prezzo potrebbero essere proprio i cittadini americani. Trump non potrà pareggiare il bilancio solo con i tagli proposti dal suo alleato Musk.

Immigrazione e politiche identitarie: una retorica divisiva

Come in un comizio elettorale, Trump ha demonizzato i migranti e le politiche identitarie. Il presidente è stato criticato sia dall'opposizione che dai gruppi per i diritti umani per quella che definisce la "più grande operazione di deportazione nella storia americana". Si è vantato del calo degli attraversamenti di frontiera e del fatto che il paese stia "tenendo i criminali lontani dalle strade".

Ha ribadito, inoltre, il suo impegno a eliminare la "cultura woke" nelle istituzioni governative e nel sistema educativo. Ha anche rivendicato con orgoglio le sue azioni contro la comunità transgender, affermando che saranno riconosciuti solo due generi.

Le sue parole sul genere hanno sollevato preoccupazione, così come la nuova politica migratoria. Ha evitato, infatti, di affrontare la questione del trasferimento degli immigrati a Guantanamo, una decisione che ha già portato a numerose cause legali.

Politica estera: aperture ai rivali

La politica estera dell'amministrazione Trump è un'altalena che allontana gli alleati e avvicina gli storici rivali. Dopo lo scontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Trump ha dichiarato nel suo discorso al Congresso di aver ricevuto una lettera da Zelensky in cui si afferma che l'Ucraina è "pronta per la pace".

Ha inoltre rinnovato la sua intenzione di impossessarsi della Groenlandia e del Canale di Panama. Infine, si è vantato dei piani per costruire un sistema di difesa missilistica simile a "Iron Dome" attorno agli Stati Uniti.

Un mandato tra ordini esecutivi e assenza di soluzioni

Trump ha elogiato i 100 ordini esecutivi e le 400 azioni esecutive adottate dall'inizio del suo mandato come prova della sua "azione rapida e incessante". Tuttavia, la sua retorica autocelebrativa ha trasformato il discorso in un vero e proprio comizio elettorale.

Sebbene l'inizio del suo mandato sia segnato da un'intensa attività presidenziale, queste azioni non sembrano mirate a risolvere i problemi concreti del paese. La sua agenda, caratterizzata da divisioni e conflitti, continua ad alimentare tensioni all'interno e all'esterno degli Stati Uniti.

Il discorso di Trump al Congresso ha ricalcato lo stile dei suoi comizi elettorali, senza cercare unità o coesione nazionale. Ha preferito una retorica aggressiva, enfatizzando le divisioni piuttosto che proporre soluzioni concrete.

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Nazlican Cebeci
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