04 Mar, 2025 - 14:58

Melania Trump sotto i riflettori (senza Donald): la battaglia contro il revenge porn con deepfake

Melania Trump sotto i riflettori (senza Donald): la battaglia contro il revenge porn con deepfake

La first lady degli Usa, Melania Trump, è tornata al centro dell'attenzione con il suo sostegno a una legge contro il revenge porn generato con deepfake. Questo è stato il suo primo impegno pubblico dopo l'insediamento del marito il 20 gennaio. Sebbene il presidente americano abbia la propria agenda volta a rivoluzionare vari aspetti della società e della governance, sua moglie ha appoggiato un problema che ha una risonanza al di sopra degli schieramenti politici.

Melania Trump e la lotta contro il revenge porn con deepfake

I contenuti porno creati con deepfake rappresentano un problema diffuso e che colpisce soprattutto i giovani. Queste immagini mettono il vero volto di una vittima su un corpo generato dall'intelligenza artificiale.

Nella maggior parte dei casi, sono colpite dalle immagini sessuali non consensuali create con l'intelligenza artificiale giovani donne, anche se non sono esenti nemmeno i ragazzi. Nella realtà americana, il problema riguarda anche le scuole superiori e medie.

Un'organizzazione che difende i minori dagli abusi sessuali, Thorn, ha evidenziato il problema con un recente sondaggio condotto su ragazzi dai 13 ai 20 anni. I risultati sono sconvolgenti: 1 giovane su 8 conosce personalmente qualcuno che è stato preso di mira da foto di nudo deepfake quando aveva meno di 18 anni. Per questo motivo, la proposta di legge ha trovato un sostegno bipartisan del Congresso statunitense. È di particolare interesse della società in quanto rappresenta anche un'importante violazione del diritto dei minori e del diritto alla privacy.

Che cos'è il Take it Down Act?

Il Take it Down Act punta a colmare un vuoto normativo. Introduce il reato di diffusione consapevole di immagini intime di minori, sia reali che generate dall’intelligenza artificiale, se condivise con l’obiettivo di arrecare danno, bullismo, molestare o sfruttare.

Secondo Axios, la proposta di legge prevede inoltre l’obbligo per le piattaforme digitali di rimuovere entro 48 ore, su segnalazione della vittima, contenuti legati ad abusi sessuali su minori o immagini intime diffuse senza consenso. La pubblicazione di tali materiali verrebbe criminalizzata e chi ne è responsabile rischierebbe sanzioni severe, compresa la reclusione.

La proposta di legge è al centro dell’attenzione anche per il risentimento contro l’evoluzione delle tecnologie e dell’intelligenza artificiale senza un regolamento adeguato che potrebbe tutelare i cittadini.

I magnati delle BigTech si sono schierati con il presidente soprattutto dopo il suo insediamento. Da allora le relative aziende hanno allentato alcune misure giustificandosi con la libertà di parola. Con l'eventuale entrata in vigore della legge, le politiche di queste aziende sono destinate a un ulteriore cambiamento.

Le vittime potranno ottenere la rapida rimozione dei contenuti e le aziende saranno tenute responsabili per le inosservanze.

Sebbene sia stato votato dal Senato degli Stati Uniti, il disegno di legge non è ancora stato approvato dalla Camera dei rappresentanti.

La campagna di sensibilizzazione di Melania Trump

La mossa della First Lady statunitense ha attirato ulteriormente l'attenzione, dato che non si era intervenuti sulla legislazione in precedenza. Tuttavia, durante il primo mandato di suo marito, Melania Trump aveva avviato una campagna di sensibilizzazione chiamata “Be Best”, mirata a fermare il bullismo online. La First Lady ha citato infatti questa intenzione in occasione del suo ultimo impegno a favore dei giovani.

Melania Trump ha mantenuto un profilo basso alla Casa Bianca da quando suo marito ha assunto l'incarico il 20 gennaio, passando un tempo relativamente breve a Washington.

La Trump sta dimostrando un impegno crescente per affrontare un problema che va oltre i confini politici, portando l'attenzione sulla protezione dei diritti dei minori e sulla violazione della loro privacy nell'era digitale. Il suo sostegno al Take it Down Act rappresenta un passo importante nel combattere fenomeni devastanti come il revenge porn e l'abuso delle tecnologie di deepfake. Sebbene la legge sia ancora in fase di approvazione, il coinvolgimento della First Lady in una causa così rilevante segna una svolta nel suo impegno pubblico, che potrebbe portare a cambiamenti significativi per la sicurezza dei giovani nel mondo digitale.

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Nazlican Cebeci
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