Il calcio è da sempre uno degli sport più popolari in assoluto. Tifosi e appassionati di tutto il mondo seguono la propria squadra del cuore anche a distanza di migliaia di chilometri, pur non perdendo il loro senso di appartenenza. Nel corso della storia ci sono stati club che hanno sviluppato una forte rivalità con altre squadre, dando vita a un antagonismo che è rimasto immutato nonostante il passare degli anni.
Questo odio, meramente sportivo, è stato causato da diversi fattori. La maggior parte delle rivalità più accese riguarda la vicinanza territoriale e fanno riferimento ai cosiddetti derby. D'altronde la competizione tra squadre della stessa città o della stessa regione è un grande classico di questo sport. In altri casi, però, il contrasto è stato causato da logiche legate alla storia o alla cultura quanto mai diversa.
Partiamo con due squadre nate nella stessa città: Buenos Aires. Boca Juniors e River Plate hanno dato vita a una rivalità leggendaria, che contraddistingue ancora oggi il calcio argentino. Si tratta di un duello tra due realtà agli antipodi: quella popolare e genuina del Boca e quella borghese ed elitaria del River. In questo caso lo sport si fonde con il ceto di appartenenza e crea un dualismo che va oltre il semplice sport.
La stracittadina tra le due squadre, chiamata comunemente "Superclasico", regala ogni anno emozioni uniche e irripetibili. Vanno citati, però, anche gli episodi spiacevoli che hanno contraddistinto questa sfida nel corso della storia. Impossibile non pensare alla tragedia della "Puerta 12", che causò 71 vittime allo stadio Monumental cambiando per sempre il ricordo di questa partita. Una rivalità che è andata spesso oltre i limiti ma che rimane tutt'oggi una delle più sentite di sempre.
Spostandoci in Europa troviamo il dualismo tra Roma e Lazio. Giallorossi e biancocelesti sono eterni rivali e non perdono occasione di dimostrarlo durante il derby della capitale. Una rivalità territoriale che però, a differenza di quella tra Boca Juniors e River Plate, non ha nulla a che fare con la classe sociale di appartenenza. Qui si parla di pura passione che spesso sfocia in episodi controversi e decisamente discutibili.
È quasi all'ordine del giorno parlare di scontri nella stracittadina della capitale. I pensieri vanno soprattutto al 28 ottobre 1979 quando Vincenzo Paparelli, tifoso laziale che si trovava in Curva Nord, perse la vita dopo essere stato colpito da un razzo proveniente dalla Curva Sud. Una tragedia incancellabile che ha macchiato la bellezza di questa partita.
Anche nel calcio inglese si sono affermate rivalità impossibili da cancellare. La più nota è quella tra Liverpool e Manchester United, due dei club più vincenti della storia. Le due squadre, entrambe di estrazione operaia, hanno dato vita a match leggendari a cavallo tra gli anni 60 e gli anni 70. Il dominio dei Red Devils sotto l'era Ferguson non ha smorzato il contrasto tra le due tifoserie, spesso degenerato in violenza.
L'odio reciproco tra Manchester e Liverpool affonda le sue radici nel '800, quando l’inaugurazione della prima rete ferroviaria d’Inghilterra portò amare conseguenze per i lavoratori del porto di Liverpool. Restando in tema Inghilterra c'è un'altra rivalità che ha infiammato il calcio britannico per anni e anni: quella tra West Ham e Millwall. Resa celebre dal film "Hooligans", è ancora molto sentita nella zona a est di Londra.
Chiudiamo in bellezza con lo scontro tra Celtic e Rangers: l'Old Firm è l'apoteosi tra due fazioni divise dalla tradizione e dalla religione. Il Celtic rappresenta la comunità cattolica e irlandese di Glasgow, mentre i Rangers incarnano il protestantesimo. La storia di questa partita racconta di momenti molto concitati, come quando il portiere polacco del Celtic, Artur Boruc, festeggiò un gol facendosi il segno della croce davanti ai tifosi dei Rangers. Un gesto che sollevò un polverone e che rende l'idea dell'accesa rivalità tra i due club.