City-Real ha emesso più di qualche verdetto: la sconfitta dei Cityzens all'ultimo minuto del match giocato ieri ha affossato gli inglesi, che stanno alimentando ulteriormente la loro crisi. A questa si aggiungono anche i guai giudiziari: la sponda azzurra di Manchester dovrà rispondere in futuro alla lega di più di 100 capi d'accusa riguardo alcune irregolarità sul fair play finanziario.
Parliamo di una società che spende miliardi e che ha necessariamente bisogno di vincere, per la sua storia e per tutte le risorse messe in campo. L'ipotetica eliminazione dalla Champions League sarebbe una dura botta per gli uomini di Guardiola, che hanno perso il match in cui partivano favoriti e ora dovranno giocarsi il tutto per tutto a Madrid, un campo tutt'altro che facile.
Sarà il campo a dare delle risposte, ma intanto Pep Guardiola arriva sconsolato in conferenza stampa e non riesce a trattenere il disappunto: la delusione sul suo volto è chiara. Il City non riesce più a incidere, pur avendo un organico mostruoso, i migliori giocatori al mondo e un monte ingaggi da capogiro.
Uno degli allenatori più vincenti della storia del City, e della storia mondiale, sta iniziando a fare un bilancio di ciò che resta ai suoi: in campionato ormai c'è poco da fare, il Liverpool è troppo avanti e sarebbe già una conquista raggiungere un posto in Champions League. Dopo i successi in patria e in Europa, la squadra sembra aver perso la brillantezza e la stabilità che l'avevano resa una macchina perfetta.
"Non sono abbastanza bravo", ha dichiarato Pep nell'ultima conferenza stampa davanti ai giornalisti. Una sincerità disarmante da parte del tecnico spagnolo, che si assume tutte le responsabilità, come fa un vero condottiero. Il dato di fatto è che la squadra non è abbastanza solida per competere ai massimi livelli in questa stagione.
Oltre all'incapacità di trovare soluzioni tattiche efficaci, Guardiola ha ammesso di aver preso decisioni sbagliate in diverse partite; errore che ha portato il City a perdere la maggior parte delle ultime gare disputate. Tra novembre e dicembre i Cityzens hanno addirittura raggiunto il record negativo di quattro sconfitte consecutive: mai successo dall'inizio dell'era Guardiola.
Ormai la lotta al quinto titolo di Premier League consecutivo, dopo anni di dominio nella massima lega inglese, è perduta. Quello che preoccupa maggiormente è l'incapacità della squadra di sprigionare il suo talento durante le partite più importanti della stagione, con i club più forti, proprio come accaduto ieri in Champions.
La mancanza di equilibrio e l'incapacità di mantenere il controllo nelle fasi decisive delle partite hanno esposto il City a contraccolpi letali.
Al momento non ci sono dati certi che testimoniano la rottura tra l'allenatore e il club inglese, ma quel che è certo è che di questo passo Manchester non porterà trofei a casa. La colpa, secondo l'allenatore, non è da attribuire ai singoli giocatori, ma è evidente che il problema va oltre i singoli episodi a cui abbiamo assistito quest'anno.
La pratica Champions non è ancora chiusa per gli inglesi, che hanno perso con il Real, ma con un solo gol di scarto. Il City ha ancora l'opportunità di portare a casa un risultato andando a giocare con il Real mettendo in campo la personalità giusta. Vincere con due gol di scarto a Madrid nel ritorno è ora l'unico modo per evitare l'eliminazione anticipata e mantenere accesa una fiammella di speranza in una stagione mediocre.
La sfida non è impossibile, poiché anche gli uomini di Ancelotti non hanno impressionato fino a questo momento nella massima competizione europea. Le conferme, quindi, arriveranno la prossima settimana.