L'Italia del rugby perde 31 a 19 contro la Scozia a Edimburgo nella prima partita del 6 Nazioni 2025 e scivola nel ranking mondiale. Una sconfitta che comporta la perdita di due posizioni nel ranking mondiale: dall’ottava alla decima posizione. Una sconfitta comunque dolceamara perché l’Italia non scende sotto i 15 punti e quindi il punteggio negativo è stato minore. L’occasione per rifarsi è dietro l’angolo, già sabato 8 febbraio nella seconda giornata contro il Galles in casa allo Stadio Olimpico per difendere la posizione e non uscire dalla top10.
Oltre al danno, anche la beffa. L’Italrugby sabato pomeriggio ha perso a Edinburgo contro la Scozia nella prima partita del 6 Nazioni 2025. Un punteggio finale di 31 a 19 che fa scendere di due posizioni nel ranking mondiale l’Italia. Dall’ottava, best ranking di sempre, alla decima.
Due posizioni in meno che sarebbero però potute essere anche di più dato che l’Italia si è tenuta sotto i quindici punti di differenza dalla Scozia nella sconfitta e quindi ha perso solo 0,23 punti. Una sconfitta quindi dolce amara che grazie ai dodici punti di differenza e al fattore campo sfavorevole permette agli azzurri di limitare i danni, di restare nella top ten e tenere un buon margine dal Galles, undicesimo nel ranking.
L’Italia infatti scende al decimo posto con 78.41 punti, il Galles a 74.01 e la prossima giornata del 6 Nazioni, sabato 8 febbraio allo Stadio Olimpico di Roma, metterà di fronte proprio queste due Nazionali. Solo se il Galles dovesse vincere e con un punteggio superiore di quindici punti supererebbe proprio l’Italia al decimo posto. A favorire l’Italia anche, nella partita di sabato, il fattore casa, infatti vengono aggiunti virtualmente 3 punti al suo punteggio in classifica alla Nazionale che gioca davanti il proprio pubblico.
La Nazionale che ha occupato più volte la prima posizione nel ranking è la Nuova Zelanda, ininterrottamente dal 2004 al 2007 e per ben dieci anni dal 2009 al 2019, oltre alle annate 2008, 2009 e 2021. Dal 2016 il ranking mondiale è stato applicato anche alle nazionali femminili di rugby con lo stesso metodo di calcolo. Attualmente alla guida del ranking mondiale c’è il Sud Africa, dopo la vittoria dell’ultimo mondiale, insegue poi l’Irlanda in seconda posizione e chiude il podio la Nuova Zelanda. In quarta posizione la Francia, poi l’Argentina, la Scozia, l’Inghilterra, l’Australia in ottava posizione e le Fiji. Chiude in decima posizione l’Italia.
Il World Rugby Ranking è stato inaugurato nel 2003 dopo la vittoria del mondiale dell’Inghilterra. Una classifica che ha sempre fatto discutere per l’assegnazione dei punti e le gerarchie. Aggiornata settimanalmente assegna coefficienti di punteggio differenti. Il sistema di punteggio prende in considerazione non solo del risultato di un incontro (vittoria o pareggio), ma anche dello scarto tra le due squadre. Curioso che prende in esame anche la sede (campo neutro oppure in casa di una delle due squadre). Da oltre vent’anni rappresenta un metodo semplificativo per stabilire le fasce per il sorteggio della coppa del mondo.
Per molti però è anche un sistema che è poco funzionale, che non considera il reale valore delle Nazionali. In ventidue anni, cinque squadre si sono divise la testa del ranking: Inghilterra, Nuova Zelanda, Sudafrica, Galles, Irlanda. L’Italia non è mai andata oltre l’ottava posizione nel 2007 e nel 2024, fino a poche settimane fa con la “retrocessione” in decima posizione proprio dopo la sconfitta al debutto al Sei Nazioni contro la Scozia. Per quanto riguarda il peggior posizionamento nel 2007, nel triennio 2017-19 e nel 2021 l’Italrugby è scesa fino alla quindicesima posizione.