04 Feb, 2025 - 16:00

Francesca Michielin a Sanremo 2025 "Fango in paradiso": testo e significato della ballata straziante

Francesca Michielin a Sanremo 2025 "Fango in paradiso": testo e significato della ballata straziante

Come ci può essere del fango in paradiso? Ce lo spiega Francesca Michielin con il suo nuovo brano, a quattro anni dalla sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo.

La cantante vicentina di 29 anni è pronta a salire sul palco dell’Ariston per questa edizione 2025 con la sua nuova canzone, appunto, Fango in Paradiso, di cui finalmente il pubblico può leggere in anticipo il testo, per farsi un’idea del tema messo in luce dall’artista per le serate in arrivo all’insegna della musica italiana.

Per chi volesse riascoltare la magia delle note di Francesca Michielin, ecco un assaggio musicale dei suoi brani più famosi:

Cosa ci riserverà l'artista al Festival? Sappiamo già che durante serata dedicata alle cover, Francesca si cimenterà in duetto con un altro cantante in gara, Rkomi, intonando la magica canzone di Cesare Cremonini, La nuova stella di Broadway.

Mentre attendiamo le sorprese e le emozioni della diretta su Rai1, in programma dall’11 al 15 febbraio, non ci resta che dare uno sguardo al testo e al significato del brano Fango in Paradiso, per catapultarci direttamente nell’atmosfera.

Francesca Michielin, testo della canzone di Sanremo “Fango in Paradiso”

La canzone di Sanremo presentata da Francesca Michielin, Fango in Paradiso, edita da Eclectic Music Publishing, è stata scritta e composta da Alessandro Raina, Davide Simonetta e la stessa cantante del brano.

Come ogni anno, i testi delle canzoni sanremesi sono stati resi disponibili dalla rivista Tv Sorrisi & Canzoni.

 Fango in Paradiso


Dopo centomila lacrime
Le grondaie cadono
Non so se vorrei rifarlo da capo
Quasi speravo tu mi avessi tradito
Ti avrei scritto tutto in un messaggio
Ma non sapevo se ero in grado
Mi hai fatta piangere fuori dallo stadio
Ma avrei voluto fosse tutt’altro
E va bene
E va bene
E va bene così
Non mi aspetto niente di sensato
Come quei cartelli gialli per terra con su scritto
“Attenzione! Il pavimento è bagnato”
Come se
Cambiasse ancora qualcosa così
Ci vorrebbe un’altra vita in un film
E quanto amore sprecherò
Quanti vetri rotti
Che sono plastica
Per i tuoi stupidi occhi
Se non piangi mai
Programmare un addio chiusi in macchina
Era tutta teoria ma non pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di volersi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà con chi farai un figlio
Se poi cambierai indirizzo
Se c’è fango in paradiso
Quante volte mi avrai fatto il cinema
Dentro a quel supermercato
Non so se l’avevi considerato
Che uno dei due sarebbe stato da schifo
Ma va bene
Va bene
Più o meno così
Non mi aspetto niente di sensato
Da chi l’edera la compra già finta e poi in estate la tiene su un balcone in un vaso
Come se
Cambiasse ancora qualcosa così
Ci vorrebbe un’altra vita
E quanto amore sprecherò
Quanti vetri rotti
Che sono plastica
Per i tuoi stupidi occhi
Se non piangi mai
Programmare un addio chiusi in macchina
Era tutta teoria ma non pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di volersi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà con chi farai un figlio
Se poi cambierai indirizzo
Se c’è fango in paradiso
Ma non lo so
Programmare un addio chiusi in macchina
Quasi zero poesia, solo pratica
Mi dispiace però
A volte capita
Di amarsi sempre
O mai più
Non c’è più il soffitto
Chissà se ti vedrò in giro
Se avrai perso, se avrò vinto
Se c’è fango in Paradiso

 

Significato di "Fango in Paradiso": le difficoltà di un amore finito di Francesca Michielin

Una tipica ballata d’amore struggente, la tristezza tipica che arriva dopo la rottura di una relazione. Fango in Paradiso ci parla di quanto sia difficile all’inizio accettare la separazione dopo tanto tempo, della voglia di comunicare senza riuscirci, evidenziata dalla frase “Ti avrei scritto tutto in un messaggio, ma non sapevo se ero in grado”, la nostalgia, il rimpianto, la sensazione di aver investito troppo su una persona nel verso "e quanto amore sprecherò, quanti vetri rotti che sono plastica”, ne è un chiaro esempio.

Francesca Michielin gioca con gli spazi e le immagini, come quella delle grondaie che crollano: crea voragini emotive e racconta la sensazione di rimanere scoperti, senza soffitto, senza riparo. Emblematico resta comunque il titolo, che richiama l’impossibilità della perfezione in un luogo idealizzato, un amore incontaminato e in apparenza paradisiaco, dove comunque si presenterà del marcio.

L’artista e gli autori del testo hanno lavorato con simbolismi ben studiati, introducendo elementi suggestivi come quello dell’edera, la pianta rampicante affascinante, ma velenosa, che si allarga sulle pareti dei palazzi, all’esterno, nei giardini, lasciando una sensazione di abbandono, proprio come accade nella fine di una relazione, dove ci si vede sempre meno, ci si parla ancor meno, fino a lasciare solo l’ombra di ciò che è stato.

È una canzone poetica, simbolica, decisamente tra le più struggenti e dolorose mai portate da Michielin, la quale ha affermato di essersi quasi commossa quando l’ha interpretata sul palco, dimenticando per una volta quella vena di precisione nelle performance che l’ha sempre caratterizzata.

Tutto ciò è indice del fatto che si tratta di una canzone autentica, scritta per raccontare qualcosa di vero e di legato alla vita privata dell’artista.

Francesca Michielin quante volte ha partecipato a Sanremo?

La cantante, che ha visto la sua ascesa grazie alla vittoria di XFactor Italia nel 2011, non è nuova, come dicevamo, al Festival di Sanremo. Infatti, è stata in gara altre due volte: nel 2016 con Nessun grado di separazione e nel 2021 insieme a Fedez portando Chiamami per nome. Adesso, siamo pronti ad ascoltare la sua Fango in paradiso per la prima volta l’11 febbraio.

AUTORE
foto autore
Sofia Pucciotti
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