Con la circolare pubblicata il 30 gennaio 2025, vengono fissate le aliquote e gli importi da versare a titolo di contributi per gli iscritti alla Gestione Separata INPS.
Le notizie non sono affatto buone per i professionisti iscritti alla Gestione Separata: quest’anno costerà di più.
Nel testo vedremo l'entità dell'aumento, il motivo e tutte le novità del 2025.
La Gestione Separata INPS è un fondo che si occupa della gestione degli aspetti previdenziali dei lavoratori autonomi e dei professionisti.
Se per i lavoratori dipendenti i contributi vengono pagati dal datore di lavoro e dal lavoratore, nel caso degli autonomi e dei professionisti, il pagamento dei contributi è piena responsabilità del lavoratore.
Qualora esista una cassa di previdenza professionale, il lavoratore autonomo deve registrarsi a quella e versare lì i contributi. In caso contrario, è necessaria l’iscrizione alla Gestione Separata INPS.
I lavoratori in questione sono:
L'INPS ha comunicato le modalità di ripartizione del contributo previdenziale tra i committenti e i lavoratori.
Come spiegato dall’Istituto, il committente deve versare 2/3 dell'importo, mentre il collaboratore verserà il restante 1/3. Invece, nel caso dei professionisti, il versamento deve avvenire autonomamente tramite il modello F24.
Per i compensi corrisposti entro il 12 gennaio 2025, devono essere applicate le aliquote del 2024, in quanto rientrano nel periodo d’imposta precedente.
Inoltre, la circolare stabilisce i limiti di reddito ai fini contributivi per il 2025, con un massimale pari a 120.607 euro e un minimale di 18.555 euro.
Gli importi minimi di contribuzione variano in base alle aliquote, con differenze tra collaboratori, amministratori e professionisti.
Per i pensionati e anche per gli assicurati con altre forme previdenziali, viene confermata l'aliquota del 24%.
Il 30 gennaio 2025, l’INPS ha pubblicato la circolare n. 27, con la quale comunica le aliquote contributive 2025 della Gestione Separata. Come anticipato, nel 2025, la Gestione Separata costerà di più, a causa del recepimento dell’aumento dello 0,8% dovuto all’inflazione.
Nel 2025, un anno di contributi costerà circa 37 euro in più rispetto all’anno scorso. L’importo annuo passa da 4.800,79 euro a 4.837,29 euro. Il massimale di reddito è di 120.607 euro, mentre il minimale è di 18.555 euro.
Nella tabella seguente, troverai i contributi dovuti da collaboratori e figure assimilate:
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll | 35,03% |
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva Dis-Coll | 33,72% |
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria | 24% |
In questa tabella, invece, troverai i contributi dovuti dai professionisti:
Soggetti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie | 26,7% |
Soggetti titolari di pensione o provvisti di altra tutela pensionistica obbligatoria | 24% |
In aggiunta quanto detto, ricordiamo che si devono aggiungere anche le seguenti aliquote:
La circolare INPS pubblicata il 30 gennaio 2025 stabilisce le nuove aliquote e gli importi dei contributi per gli iscritti alla Gestione Separata. L’aumento dei contributi, dovuto all’inflazione, comporterà un incremento di circa 37 euro annui.
I lavoratori autonomi e i professionisti senza una cassa previdenziale devono iscriversi alla Gestione Separata, mentre il committente e il collaboratore dividono il contributo in modo specifico.
La circolare fissa anche i limiti di reddito per il 2025, con un massimale di 120.607 euro e un minimale di 18.555 euro. I professionisti dovranno versare autonomamente tramite il modello F24.