Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso note le Linee Guida Salva Casa, precisando che le disposizioni del decreto sono auto-applicative: ciò significa che non richiedono ulteriori interventi attuativi.
Le nuove linee guida incoraggiano l'adozione di procedure semplificate, permettendo ai cittadini di presentare un'unica domanda per diverse richieste. L'attenzione principale si concentra su varianti, tolleranze, zone vincolate e sulla verifica dello stato legittimo degli immobili.
Pubblicate integralmente, con annuncio del 30 gennaio 2025, vediamo cosa contengono e quali sono tutte le indicazioni fornite.
Dopo le anticipazioni del 28 gennaio, è disponibile il documento completo con le linee guida del Decreto Salva Casa.
Si tratta di un documento corposo che conta 42 pagine di chiarimenti su aspetti come lo stato legittimo degli immobili o le sanatorie semplificate.
Il documento contenente le Linee Guida Salva Casa è composto da quattro sezioni:
I capitoli più importanti sono quelli sulle sanatorie. Una delle principali novità introdotte dal decreto Salva Casa riguarda la semplificazione nella verifica della conformità edilizia degli immobili.
Fino a oggi, per attestare la legittimità di un immobile, era necessario esaminare l'intera successione dei titoli autorizzativi. Con le nuove disposizioni, invece, sarà sufficiente fare riferimento all'ultimo titolo edilizio, a patto che questo riporti i dettagli degli atti precedenti.
Se non è possibile recuperare tali informazioni, le recenti FAQ del Ministero chiariscono che gli uffici comunali potranno considerare la conformità dei titoli precedenti come presunta, a condizione che il cittadino abbia indicato correttamente i riferimenti dei titoli precedenti nella modulistica dell'ultimo intervento edilizio.
Sempre sul versante delle sanatorie, per gli immobili situati in aree soggette a vincoli paesaggistici o culturali, le nuove linee guida permettono al proprietario o all'avente diritto di presentare una sola richiesta di sanatoria presso lo sportello unico edilizia del Comune.
Da parte sua, il Comune, una volta ricevuta la domanda, invierà la richiesta di accertamento sulla compatibilità paesaggistica alle autorità competenti, anche nel caso di difformità che abbiano comportato aumenti di volume o superficie dell'immobile.
Le nuove tolleranze costruttive, che variano dal 2% al 6% a seconda della superficie dell'unità immobiliare, si applicano anche a questi immobili vincolati.
Infine, per quanto riguarda le sanzioni, se il Comune ritiene che l’intervento non abbia comportato un aumento del valore venale dell’immobile, sarà applicata una sanzione minima.
Prima del 1977 non esisteva una procedura formale per l’approvazione delle varianti in corso d’opera. Una situazione che ha causato diverse difformità edilizie.
Il nuovo decreto, invece, permette di sanare le irregolarità mediante la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
In base a quanto chiarito dalle nuove linee guida, è sufficiente che le varianti da regolarizzare siano state eseguite nell’ambito di lavori riconducibili a un titolo rilasciato prima la suddetta data. Ciò è concesso anche qualora le opere siano state realizzate dopo.
In aggiunta, i Comuni non dovranno più verificare la conformità della variante rispetto alla disciplina urbanistica ed edilizia.
Infine, facciamo il punto sulle sanzioni, che vanno da un importo minimo di 1.032 euro a un massimo di 10.328 euro, applicando la misura più favorevole.
Per concludere, parliamo dei cambi di destinazione d’uso. Le Linee Guida forniscono ai cittadini tabelle semplificate per comprendere le novità introdotte dal decreto sul cambio di destinazione d'uso. Il decreto ha introdotto importanti semplificazioni, anche sui cambi d’uso verticali.
Il decreto Salva Casa ha semplificato significativamente le verifiche in materia di cambiamento di destinazione d'uso, introducendo principi che rendono ammissibile il passaggio tra categorie funzionali affini, come residenziale, turistico-ricettiva, produttiva-direzionale e commerciale.
In questa parte finale del testo, facciamo un breve riassunto di quali sono le domane frequenti principali sul decreto Salva Casa.
Cosa dice il decreto salva casa?
Il Decreto Legge Salva Casa offre ai cittadini la possibilità di avvalersi di una procedura speciale per regolarizzare eventuali difformità parziali riscontrabili in lavori eseguiti su edifici per i quali è stato rilasciato un titolo edilizio antecedente al 30 gennaio 1977.
Quando scade il decreto salva casa di Salvini?
La pubblicazione del mini-manuale Salva Casa, inizialmente prevista per novembre 2024, è stata rinviata tra la fine del 2024 e l'inizio del 2025.
Cosa si può sanare con il decreto Salva Casa?
Il Piano Salva Casa consente di sanare difformità edilizie di minore entità che non pregiudicano la stabilità dell'edificio, sia per gli interventi interni che esterni. Tra gli esempi rientrano l'installazione di tende da sole, la costruzione di tramezzi, la realizzazione di soppalchi e l'ampliamento delle aperture delle finestre.