Tutti uniti per cercare di formare una coalizione coesa e credibile, capace di battere il centrodestra di Giorgia Meloni quando, nel 2027, si tornerà a votare? Nemmeno per sogno. Il potere logora chi non ce l'ha, diceva Andreotti. E di sicuro logora il centrosinistra che, più tempo passa all'opposizione, più si divide.
Del resto, sono i temi del mondo reale, dalla politica estera al Jobs Act, a dividere inesorabilmente Partito Democratico, Italia Viva, Azione, Più Europa, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento Cinque Stelle. Così, quest'ultimo, per voce del suo leader, Giuseppe Conte, oggi, ha preso al volo l'occasione offertagli da Dario Franceschini e ha già fatto capire che considera seriamente l'opzione di correre da solo in occasione delle prossime elezioni nazionali.
L'ex ministro della Cultura, nei giorni scorsi, vista l'impossibilità di creare un Campo largo o un Ulivo 2.0, aveva avanzato la proposta di una nuova strategia per i partiti di centrosinistra: presentarsi uniti solamente nei collegi uninominali, per il resto andare divisi.
Ma se quest'idea è piaciuta a Giuseppe Conte, non ha affatto convinto, nell'ordine, Romano Prodi, Arturo Parisi, Rosy Bindi e Michele Emiliano. Nel centrosinistra già è tempo di raccogliere i cocci.
Partiamo dall'inizio. È il 24 gennaio quando l'ex ministro della Cultura nonché capocorrente di lunghissima data del Partito Democratico Dario Franceschini concede un'intervista a Repubblica in cui si dice convinto che l'Ulivo non possa tornare:
è la sua parola d'ordine. Nello specifico:
Questa la proposta che dalle parti di Campo Marzio, sede dei Cinque Stelle, è stata recepita come un liberi tutti. Lo testimonia la risposta di Giuseppe Conte arrivata questa mattina, domenica 2 febbraio 2025, sempre attraverso le pagine di Repubblica.
Dagospia commenterebbe alla romanesca: ciao core!
Sta di fatto che la proposta di Franceschini ha trovato aspre critiche proprio tra gli altri dirigenti, o comunque nomi pesanti, del Partito Democratico. In primis, da parte di Romano Prodi. Alla domanda: la proposta di Franceschini di marciare divisi al proporzionale per colpire uniti nei collegi la convince? La risposta del Professore è stata questa:
Chiaro, il Professore: no? Ora: se Goffredo Bettini, altro dirigente molto influente nelle stanze del Pd, pare l'unico convinto da Franceschini e ci aggiunge l'idea di un "patto repubblicano" per battere la destra (magari al solito grido "arrivano i mostri!"), Arturo Parisi, numero due di Prodi, ha commentato attraverso il Corriere della Sera l'annunciata fuga di Conte in questo modo:
In queste ore, poi, si sta facendo sentire anche Rosy Bindi. Prima, intervistata da Tiziana Panella a Tagadà, ha dato del mafioso e fascista al modus operandi del governo dopo la notizia dell'indagine a carico di Giorgia Meloni
Poi, intervistata dal Quotidiano Nazionale, ha regolato i conti con Franceschini così:
Infine, si è fatto sentire anche il Governatore della Puglia Michele Emiliano:
ha dichiarato al Fatto Quotidiano, mettendo evidentemente il dito in un'altra piaga del centrosinistra, dove sono sempre più numerosi i dirigenti che non credono che Elly Schlein possa essere la candidata giusta da contrapporre a Giorgia Meloni per Palazzo Chigi, e dove proprio Giuseppe Conte non ha mai fatto mistero di ambire alla leadership.