24 Jan, 2025 - 15:20

Caso Santanchè, la ministra: “Mi dimetterei solo in un caso”

Caso Santanchè, la ministra: “Mi dimetterei solo in un caso”

Alla fine sembrerebbe che sulla questione delle dimissioni della Ministra del Turismo Daniela Santanchè si sia trovata una quadra o quanto meno si sia giunti a una “tregua”: dimissioni congelate fino alla decisione dei giudici sulla richiesta di rinvio a giudizio per la presunta truffa ai danni dell’Inps per la cig Covid.

Una vicenda ben più spinosa in termini di immagine e opportunità per il Governo, tanto che l’ipotesi di legare il futuro della Ministra Santanchè agli sviluppi di questa seconda inchiesta era già circolata nelle ore immediatamente successive al suo rinvio a giudizio per la vicenda Visibilia. 

E sembrerebbe essere proprio questa la linea che alla fine il Governo avrebbe deciso di adottare per gestire la vicenda e raffreddare la ridda di voci e indiscrezioni sulla presunta richiesta di dimissioni avanzata da Giorgia Meloni alla sua ministra. 
A far propendere per questa ipotesi anche le dichiarazioni della stessa Daniela Santanchè rilasciate oggi a margine dell’inaugurazione del Motor Bike Expo di Verona.

Caso Santanchè, le dichiarazioni della ministra sulle dimissioni

Al momento comunque Daniela Santanchè resta al suo posto. Stamattina la ministra del Turismo ha partecipato all’inaugurazione dell’Expo del Motor Bike a Verona e, a margine dell’evento, ha chiarito la sua posizione in merito alle sue eventuali dimissioni.

La ministra ha smentito di aver parlato con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e che quest’ultima gli abbia chiesto di dimettersi. 

“Se ho già parlato con la premier? No, ma perché non c’è il tema” ha spiegato.

In merito al suo futuro nell’esecutivo, Daniela Santanchè ha chiarito di non aver intenzione di dimettersi

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“Non ho mai detto a nessuno che avrei pensato di dimettermi, ho sempre detto che sulla questione della cassa integrazione, che capisco che ha delle implicazioni politiche, avrei fatto un passo indietro se fossi stata rinviata a giudizio ma sul falso in bilancio non c’è nessuna implicazione politica”.

Niente dimissioni quindi, ma solo per il momento. E’ la prima volta dal rinvio a giudizio arrivato la scorsa settimana, che la Ministra si sbilancia sulla sua posizione nel Governo facendo pensare che possa trattarsi della posizione ufficiale del Governo, dopo una settimana di silenzi imbarazzati, indiscrezioni e smentite.

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Credo stia valutando e sono sicuro che valuterà bene”,

ha commentato infine il presidente del Senato Ignazio La Russa in merito alle dichiarazioni della ministra.

Il pressing del centrosinistra per le dimissioni

Intanto continua l’offensiva del centrosinistra per chiedere le dimissioni della Ministra del Turismo. Un fuoco incrociato in Parlamento e fuori che vede il Movimento 5 Stelle tra i più attivi e la presidente Meloni bersaglio preferito.

Il partito di Giuseppe Conte ha presentato una doppia mozione di sfiducia alla Camera e al Senato nei confronti di Santanchè.

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Mentre Giorgia Meloni è impegnata a difendere la poltrona della Ministra Santanchè accusata di truffa e falso in bilancio vengono a galla le bugie del Governo sul taglio del cuneo fiscale. I lavoratori che si spaccano la schiena perderanno 1200 euro in busta paga a fronte dei ministri che si sono aumentati gli stipendi, si devono solo vergognare”.

Ha dichiarato il capogruppo alla Camera del M5S, Francesco Silvestri ai microfoni di Tag24.it.

Parla di situazione grottesca a deputata del M5s Emma Pavanelli:

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Che Fratelli d'Italia sia ormai ostaggio dell'impresentabile Daniela Santanchè è palese, ma ci interessa il giusto. E che Lega e Forza Italia la difendano per mettere in difficoltà Meloni pure. L'aspetto per noi più grave è che l'Italia e il suo governo siano imprigionati ormai in questa situazione grottesca.

I poteri della Premier e il post di Crosetto

Le opposizioni tirano in ballo direttamente la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendole di intervenire. Ma cosa potrebbe effettivamente fare la presidente Meloni?

In pratica solo chiedere alla sua ministra di fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni per non mettere in imbarazzo il Governo. Il Presidente del Consiglio non può infatti revocare direttamente l'incarico a un membro del suo governo ma solo esercitare una funzione di ‘moral suasion’. In caso di rifiuto dell’esponente dell’esecutivo, il premier non può in alcun modo intervenire. 

Una contraddizione che è stata sottolineata oggi anche da un altro membro dell’esecutivo Meloni, il Ministro Guido Crosetto, che in un post sui limiti dei poteri del Presidente del Consiglio ha citato proprio l’impossibilità di quest’ultimo di rimuovere un membro del suo Governo qualora lo ritenesse necessario. 

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“Uno dei pochissimi Governi al mondo nel quale il presidente del Consiglio non può nemmeno avvicendare un ministro (esempio che non ha nulla a che fare con il dibattito in corso in questi giorni).”

In sintesi, i tre punti principali

  1. Congelamento delle dimissioni: Le dimissioni della Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, potrebbero essere "congelate" fino alla decisione dei giudici riguardo alla vicenda giudiziaria sulla presunta truffa all'Inps per la cig Covid, in cui è coinvolta. Al momento, resta al suo posto.
  2. Dichiarazioni della ministra: Santanchè ha smentito le voci secondo cui la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, le avrebbe chiesto di dimettersi. Ha inoltre dichiarato che non intende rassegnare le dimissioni, almeno per ora, in quanto non vede implicazioni politiche nella vicenda del falso in bilancio.
  3. Pressioni politiche e limiti del Premier: Le opposizioni continuano a chiedere le dimissioni della ministra, mentre si evidenziano i limiti dei poteri di Giorgia Meloni, che non può rimuovere direttamente un ministro, ma solo esercitare una pressione morale per ottenere un passo indietro.

 

 

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Maria Rita Esposito
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