23 Jan, 2025 - 14:35

Trump minaccia dazi su Canada, Messico e Cina: una nuova guerra commerciale all'orizzonte?

Trump minaccia dazi su Canada, Messico e Cina: una nuova guerra commerciale all'orizzonte?

Dal primo giorno del suo nuovo mandato, Donald Trump ha firmato una serie di ordini esecutivi su diverse materie, dall'immigrazione all'ambiente. Mentre il presidente continua a emanare direttive su temi che avranno un effetto diretto sulla vita quotidiana di milioni di persone, non è stata ancora firmata alcuna misura che riguardi i dazi.

Le minacce di Trump di introdurre dazi contro due partner commerciali storici, Canada e Messico, e contro il principale rivale, ovvero la Cina, erano già oggetto di discussione da tempo. Anche se tali provvedimenti non si sono concretizzati nei primi giorni del mandato, questo non significa che non arriveranno.

Trump e l’introduzione di dazi verso altri paesi

Trump non ha firmato l’ordine esecutivo sui dazi nel giorno di insediamento, il 20 gennaio, ma ha fatto sapere che arriveranno presto. Il presidente statunitense sta prendendo in considerazione di imporre dazi del 25 per cento sulle importazioni da Canada e Messico. Ha indicato poi che un ulteriore dazio del 10 per cento potrebbe essere imposto sulla Cina. Trump ha affermato il 21 gennaio:

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Stiamo parlando di una tariffa del 10 per cento sulla Cina, basata sul fatto che stanno inviando fentanyl in Messico e Canada.

I dazi menzionati da Trump sulla Cina sono inferiori al 60 per cento minacciato precedentemente, ma in linea con il 10 per cento promesso dal presidente eletto. La decisione segue una chiamata con il presidente cinese, Xi Jinping, durante la quale hanno discusso di commercio, fentanyl e TikTok.

Il presidente Trump aveva già minacciato di imporre i dazi del 25 per cento sulle importazioni da Canada e Messico se non fossero riusciti a fronteggiare il flusso di droghe illecite e migranti che entravano illegalmente negli Stati Uniti. Nel caso dei due partner commerciale storici, la scelta di Trump potrebbe anche essere una strategia che prevede la revisione delle relazioni commerciali.

Trump, durante la campagna elettorale, aveva minacciato di imporre dazi del 100 per cento sui paesi membri del BRICS, tra cui Brasile, India, Russia e Sudafrica, se avessero cercato di sfidare il predominio del dollaro. Al momento, questa possibilità non è entrata nel vivo delle discussioni. Gli esperti non escludono la possibilità di un'eventuale introduzione di dazi anche in Europa.

Dazi sì, ma non da subito

Anche se sono stati annunciati immediatamente, i dazi rimangono una delle politiche principali dell’amministrazione Trump. Il presidente ha imposto, per esempio, dazi alla Cina anche durante il suo primo mandato.

Trump, come citato anche durante il suo discorso di insediamento, mette in primo piano l'America. Secondo il presidente, quindi, ricorrere ai dazi è un modo per incentivare la produzione interna. Non è una strategia che necessariamente verrà accolta con favore dai consumatori. Sicuramente però potrebbe essere utilizzata per aumentare il margine negoziale anche al costo di colpire paesi con cui gli Usa hanno profonde relazioni commerciali.

Probabilmente l’annuncio ufficiale sulla questione arriverà l’1 febbraio.

Rischio guerra commerciale

Un paese che impone dazi sui prodotti importati da un altro può aspettarsi diverse reazioni. Il paese esportatore potrebbe reagire con il dumping, ovvero la vendita dei prodotti a prezzi inferiori al costo di produzione per espellere i concorrenti locali dal mercato. In alternativa, potrebbe decidere di trasferire l'onere delle tariffe sui consumatori, aumentando i prezzi dei prodotti e contribuendo all'inflazione interna. Un'altra possibile risposta è quella di investire nel paese che ha imposto le tariffe, aprendo fabbriche locali per aggirare i dazi. Tuttavia, questa soluzione comporta spesso costi elevati e perdite di posti di lavoro nel paese d'origine. Infine, il venditore potrebbe reindirizzare le sue esportazioni verso altri paesi, sfruttando accordi commerciali preferenziali.

I paesi colpiti potrebbero rispondere imponendo a loro volta dazi sui beni importati dagli Usa scatenando una guerra commerciale. A seconda delle caratteristiche del paese soggetto a questi nuovi dazi, la risposta potrebbe anche essere un mix di queste strategie che potrebbero aprire scenari ad oggi difficili da prevedere.

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Nazlican Cebeci
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