«La Sardone a volte se li merita questi commenti»: è questo il messaggio lasciato da una professoressa universitaria sotto un articolo diffuso su LinkedIn nel quale si raccontavano le ennesime minacce di morte ricevute dall’europarlamentare e consigliera comunale leghista Silvia Sardone, nota per le sue battaglie contro il velo islamico e contro i rischi di una crescente islamizzazione dell’Europa.

Proprio per questa attività politica, peraltro, la Sardone è da tempo finita nel mirino dei gruppi più radicali dell’Islam che, ripetutamente, hanno iniziato a minacciarla sul web, imponendo alle autorità di assegnarle la scorta.

Ben si comprende, dunque, come il commento in cui la docente dell’Università del Piemonte Orientale giustifica apertamente gli insulti online rivolti alla Sardone sia risultato a dir poco fuori luogo e come, soprattutto, queste parole non siano passate inosservate, arrivando anzi all’attenzione della stessa europarlamentare che ne ha poi dato notizia sui social.

Silvia Sardone, il commento choc della professoressa universitaria: “A volte meriti questi commenti”

Dopo aver visto il commento con cui la professoressa dell’Università del Piemonte Orientale ha giustificato gli insulti e le minacce rivolte a Silvia Sardone, la redazione di TAG24 ha chiesto alla stessa europarlamentare un commento di quanto accaduto, cogliendo l’opportunità di commentare le decisioni prese delle scuole di Pioltello e Soresina, in occasione del Ramadan, sui cui si è molto dibattuto negli ultimi giorni.

Onorevole Sardone, una professoressa universitaria ha scritto che lei merita i commenti offensivi e minacciosi che riceve sotto i suoi post. Cosa risponde alla professoressa?

«Rispondo che evidentemente non conosce il rispetto e non difende la libertà d’opinione. Per la prof è giusto minacciare di morte e stupro una donna che osa esprimere le sue opinioni liberamente? Trovo i commenti della professoressa francamente imbarazzanti».

Sardone (Lega): “Troppi docenti schierati. A Pioltello modello di integrazione al contrario”

La colpisce che un simile messaggio arrivi da un’insegnante, per di più universitaria?

«Purtroppo non mi sorprende. Nelle università abbiamo molti docenti schierati, ideologizzati, più concentrati a fare politica che ad educare e spesso con idee discutibili. Basta vedere cosa sta succedendo in tante università in merito a Israele o la professoressa che ricordava con nostalgia una brigatista».

A proposito di istruzione, negli ultimi giorni si è parlato moltissimo delle scelte delle scuole di Pioltello e Soresina. Perché a suo giudizio queste scelte hanno un significato di sottomissione e non di integrazione?

«Perché impongono un modello di integrazione al contrario in cui siamo noi a dover censurare tradizioni e simboli della nostra identità per sostituirli con feste e usi estranei alla nostra cultura. Perché chiudere per tutti una scuola? Perché favorire nelle interrogazioni solo gli alunni musulmani?».

Rischio attentati, Sardone (Lega): “Il terrorismo non è mai morto”

Per le sue battaglie contro il velo islamico lei vive da mesi sotto scorta. Come sta? Le continue minacce che continua a ricevere le hanno mai fatto pensare di “cedere” sulla battaglia che lei conduce contro il velo islamico?

«Purtroppo non è piacevole anche se ringrazio infinitamente gli uomini della scorta, che mi stanno accanto, per la loro professionalità e umanità. Le continue minacce puntano a piegarmi ma io non voglio dare questa soddisfazione agli odiatori. La battaglia contro l’islamizzazione o contro il velo islamico sono lotte in cui credo fermamente e che, tra l’altro, saranno assolutamente rilevanti per il futuro dell’Europa nei prossimi anni».

Il momento storico fa temere un nuovo innalzamento del rischio attentati. Lei vede il rischio di una possibile nuova ondata di radicalizzazione islamica? Se sì, come deve porsi l’Europa di fronte a queste minacce?

«Il terrorismo non è mai morto, è un pericolo costante perché in tanti quartieri delle nostre città si annida il radicalismo e gli imam fanno sermoni contro noi, contro gli infedeli, gridando alla guerra santa. Ma per capire che c’è tensione nell’aria basta vedere i cortei nelle piazze in cui le parole e gli slogan sono violentissimi».

Lei sarà candidata alle prossime elezioni europee? Se sì, la battaglia contro l’islamizzazione continuerà ad essere al centro della sua attività?

«Si mi ricandiderò per continuare il lavoro fatto in questi anni e per cambiare finalmente questa Europa lontanissima dalle esigenze dei cittadini. La battaglia contro l’islamizzazione è un tema fondamentale: l’incubo dell’Eurabia tratteggiato anni fa da Oriana Fallaci è sempre più attuale e l’Unione Europea, invece di bloccarlo, favorisce la “sottomissione” a partire dalla promozione costante in chiave positiva del velo islamico».