La verità di Pozzolo sugli spari al veglione di Capodanno. Il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo – in attesa di essere sentito dagli inquirenti – comincia a fornire la sua “verità” su quanto accaduto la sera del 31 dicembre 2023 nella sede della Proloco di Rosazza. Si difende dalle accuse di essere un “pistolero” e dice di girare armato non per amore delle armi ma per ragioni “serie” legate all’esercizio del suo mandato parlamentare e della sua attività politica sul territorio.

Caso Pozzolo, cosa è successo? La versione del deputato

Il deputato comincia a raccontare la sua verità e lo fa in alcune interviste rilasciate al Corriere della Sera e a Repubblica.

Nelle interviste non parla della vicenda che lo vede indagato per lesioni colpose e omessa custodia di armi da parte della Procura di Biella ma – secondo quando riportato dai due quotidiani – continua a sostenere la tesi di non essere stato lui a premere il grilletto della pistola – di sua proprietà e legalmente detenuta – da cui sarebbe partito il colpo che ha ferito Luca Campana, il genero del caposcorta del sottosegretario Delmastro. Ascoltati in procura i testimoni avrebbero detto di non averlo visto sparare.

L’indagine della Procura e quella dei Probiviri: giorni decisivi per il futuro del deputato

Pozzolo ha anche denunciato di essere stato oggetto di una reazione spropositata che ha coinvolto non solo la sua persona ma anche la sua famiglia, la moglie e i figli.

“Un odio macellaio e una barbarie mediatica” ha detto il parlamentare al Corriere della Sera.

Sulle colonne di Repubblica, Pozzolo commenta anche la sua esclusione dal gruppo parlamentare della Camera decisa ieri dai vertici del partito affermando di non essere deluso dalla decisione e di avere fiducia che tutto si chiarirà presto.

“Ritengo che il capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti sia una persona straordinaria. Da sempre
Foti agisce negli interessi e secondo i principi del nostro partito”.

ha dichiarato.

Il deputato eletto con Fratelli d’Italia, sul quotidiano di via Solferino, ha anche condannato i fatti accaduti lo scorso 7 gennaio nel corso delle commemorazioni di Acca Larentia.

“Beh, quella strage è stata terribile e va ricordata ma penso che il saluto romano è un esibizionismo inutile e dannoso”.

ha concluso Emanuele Pozzolo.

I prossimi giorni saranno decisivi per il deputato piemontese che deve ancora essere ascoltato dalla procura  e sulla cui posizione dovrà decidere anche il collegio dei probiviri ai quali è stato deferito dopo i fatti di cronaca che lo hanno visto protagonista.