Migranti e Milena Gabanelli? Nuova voce su argomento noto. Quando si finirà di parlare di questo tema in Italia? Probabilmente mai o almeno non a breve visto che si fa davvero poco per risolverlo fattivamente. In molti credono di avere “la ricetta giusta” ma la verità è che andrebbe analizzata la situazione complessiva nel modo più oggettivo possibile. Cerca di farlo Milena Gabanelli, che è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco cos’ha detto sullo status quo del problema la giornalista su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

I migranti sono un problema. Lo sa bene Milena Gabanelli. Bisogna, però, capire da che parte vada visto questo problema. Bisognerebbe, insomma, iniziare a capire di chi sia la colpa. Cerca di entrare un po’ di più nel vivo la conduttrice tv. Ecco i suoi passaggi clou su Radio Cusano Campus:

Sull’emergenza migranti: 

“Questa situazione è figlia del proprio egoismo personale e dei conti fatti in casa propria -ha affermato Gabanelli-. Tutti i Paesi intorno a noi hanno condizioni geografiche favorevoli e le sfruttano. Sta a noi mettere in atto un’idea, un progetto che sia condiviso ma che sia concreto. Finora, a parte il grande attivismo del ministro Minniti che sta facendo il possibile per arginare all’origine i flussi dalla Libia, ma sono flussi organizzati da una potentissima industria armata che è quella dei trafficanti. Ma anche se si riuscisse a limitare i flussi, dobbiamo pensare a come organizzarli qui e a come ridistribuirli nel resto d’Europa. Il sistema della piccola accoglienza dei comuni è sbagliata, lì vengono mandate persone che non si sa se ne hanno diritto o meno, che non parlano nessuna lingua e però li devi integrare. Quindi il sistema è sbagliato a monte”.

Sulle cooperative:  

“Basta con loro, con le associazioni,  che non hanno personale qualificato e spesso neanche capisce quando c’è un inizio di radicalizzazione. Le associazioni devono fare solo un lavoro di supporto -ha aggiunto Gabanelli-. Lo Stato deve prendere in mano la situazione, assumendo 30mila persone, organizzando grandi centri con grandi spazi, tutti devono essere occupati dalla mattina alla sera, facendo corsi di formazione, corsi di lingua, con tutta l’assistenza psicologica necessaria. E’ anche un investimento sul futuro, sociale ed economico. Se noi facessimo il lavoro sporco, ovvero l’identificazione e l’informazione, gli altri stati europei accetterebbero di prendere la loro quota di migranti. Il nostro attuale sistema di accoglienza non è organizzato in modo tale per cui puoi pensare di andare a battere i pugni a Bruxelles”:

Sullo stato della situazione:  

“E’ drammatica, io un anno e mezzo fa avevo avvertito che i flussi sarebbero aumentati ma al Ministero mi guardarono come una pazza -ha spiegato Gabanelli-. Pensate che i trafficanti raccontano ai migranti che il Mediterraneo è un fiume, altrimenti avrebbero paura di partire”.

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