Un blocco di Stato per impedire in Italia la navigazione sui siti pornografici. E’ l’ultima idea di Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia e direttore de La Croce, che a Radio Cusano Campus, nel corso del format ECG, argomenta la sua tesi. 

MARIO ADINOLFI: “BLOCCO DI STATO CONTRO I SITI PORNO”. CLICCA QUI PER ASCOLTARE L’INTERVISTA INTEGRALE 

Mario Adinolfi sulla sua proposta di vietare in Italia la navigazione sui siti porno: “La crociata antiporno non è mia, è uscito un libro in Italia un libro di una sessuologa che ha posto il problema dell’educazione sessuale dei giovani che avviene in termini preocissimi, attorno ai dieci anni. Questa sessuologa, 32enne, non cattolica, mamma di tre figli e molto carina, sostiene che siano ormai arrivati i dettami della pornografia. Non sono un prete, non pongo la questione in termine moralistico, dico solo che avendo il ruolo di papà sono interessato a ciò che fa bene o male ai nostri figli e se leggo riflessioni del genere mi pongono il problema”.
Nell’attaccare i siti porno, Mario Adinolfi argomenta:La pornografia online devasta la formazione sessuale nella pre adolescenza, svuotando completamente il senso della sessualità per i nostri giovani.  Bisognerebbe fermare l’accesso ai siti porno, come si bloccano i siti d’azzardo online, con un blocco di Stato. Risolvere attraverso la pornografia i percorsi di incontro col sesso è un surrogato triste, bisogna riflettere su questa overdose di pornografia che probabilmente sta facendo male alla nostra società. E’ una nuova costrizione, oggi i diktat arrivano da una industria che fattura 100 miliardi di dollari l’anno. In molti paesi non potete visitare i siti porno. Bloccando i siti porno si tornerà alle riviste? Ma io spero che chi dice questo incontri una donna, io ho una bellissima moglie, auguro a tutti l’incontro con qualcuno con cui apprezzare la bellezza dell’incontro sessuale. Probabilmente se ci ragioniamo in termini approfonditi ci accorgiamo anche che questa proposta avrebbe anche il sostegno della popolazione”