Progetto Alta Leggibilità. Irene Scarpati (Direttore Editoriale Biancoenero Edizioni) è intervenuta a Genetica Oggi, trasmissione condotta da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

In cosa consiste il Progetto Alta Leggibilità?

Questo progetto prevede dei libri concepiti anche per chi ha difficoltà nella lettura o altre problematiche, come ad esempio la dislessia.

I nostri libri sono rivolti a tutti, evitando discorsi di ghettizzazione. Proponiamo testi divertenti e piacevoli adatti ad ogni fascia d’età.

Alta Leggibilità lavora su due livelli: l’abbattimento delle barriere tipografiche, quindi l’uso una font particolarmente leggibile, righe di lunghezza irregolare, spaziatura dei paragrafi; l’altro livello è quello relativo al lavoro sul testo, soprattutto alle difficoltà di comprensione. C’è anche una particolare attenzione all’armonia grafica dei segni e viene lasciato uno spazio maggiore tra le lettere.

Si tratta di tanti elementi che permettono di agevolare la lettura a chi ha difficoltà. Bisogna, infatti tenere conto che chi soffre di dislessia, per decodificare i caratteri usa molte energie e gliene rimangono di meno per la comprensione e il piacere della lettura.

Sono oltre 2000 le scuole, gli insegnanti e gli studenti che utilizzano la vostra font: è possibile scaricarla gratuitamente?

Sì, per chi non ne fa un uso commerciale abbiamo messo a disposizione la nostra font gratuitamente.

Il caso del Barboncino di Baskerville e Storie di fantasmi per il dopocena: possono essere un regalo da mettere sotto l’albero?

Sono libri molto leggeri. Il caso del Barboncino di Baskerville è un’idea di Davide Calì, noto autore di libri per ragazzi, che sa mettere in scena personaggi e situazioni divertenti e coinvolgenti per i più piccoli. Storie di fantasmi per il dopocena è un testo di Jerome, tradotto e proposto.

Storie di fantasmi per il dopocena
Storie di fantasmi per il dopocena
Il caso del Barboncino di Baskerville
Il caso del Barboncino di Baskerville

Ascolta qui l’intervista completa