Blue Whale e allarme suicidario, cosa spinge gli adolescenti a pensare di togliersi la vita? Questo il percorso intrapreso dall’associazione I Woman, diretta da Sara Manfuso, lo scorso 9 luglio. Un viaggio che va avanti anche nelle aule importanti della politica. Tant’è che durante lo scorso giugno, alla presenza dell’on.  Daniela Sbrollini, Vanna Iori e altri si è discusso nuovamente del rischio suicidario in adolescenza. Il problema del Blue Whale, abbiamo assodato che è fine a se stesso, quello del suicidio in età adolescenziale no! Rispetto al problema del cyberbullismo ci sono adolescenti che vivono in condizioni difficili e che arrivano a pensare di farla finita. La legge è un aiuto, crede “nella forza della cultura”, dice la direttrice Manfuso a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus. 

“Stiamo intraprendendo un percorso, cominciato durante lo scorso 9 luglio, con un tavolo di lavoro alla presenza di personalità che hanno competenze tali da affrontare l’argomento, parliamo del contrasto al rischio suicidario adolescenziale, mentre la conferenza stampa alla Camera dei Deputati è stato un modo per entrare in contatto diretto con le istituzioni, e le forze politiche, la buona politica, che riesce a farsi carico di tematiche così socialmente rilevanti: il bilancio è positivo, ma il nostro è un lavoro in fieri, in corso. Ci limitiamo a raccogliere i fatti. La cronaca ci ricorda che diversi ragazzi sono morti per questo gioco suicidario”, aggiunge Sara Manfuso in trasmissione sottolineando che il problema non è soltanto limitato al gioco virtuale che ha impaurito intere famiglie, ma ad un disagio moderno, dato dal pesante sfottò digitale che ha già mietuto svariate vittime. “Vogliamo includere la questione del togliersi la vita in età adolescenziale anche come esito delle vittime delle pratiche di cyberbullismo. Sappiamo che molti ragazzi arrivano, quando sono soggetti a vessazioni, traumi in ambito scolastico, a togliersi la vita perché vivono condizioni insopportabili. Durante la conferenza stampa del 21 giugno scorso è stata presentata la lettera inviata al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi in cui si chiede un’attenzione particolare, e ulteriore, al tema. Aspettiamo la risposta del governo. Bisogna giocare di sponda tra governo, mondo civico (associazioni, società), parlamentari ed esecutivo. In modo da sensibilizzare sulla tematica della prevenzione. La legge sul cyberbullismo punta molto sulla forza della cultura. Continueremo su questa strada, sperando di portare a casa dei risultati”, ha affermato decisa dopo poco.

Per tutte le info relative all’associazione, alle attività, e al suddetto percorso intrapreso www.iwoman.eu

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