In Grecia non più di 20 mila visitatori al giorno al Partenone e in determinate fasce orarie. E’ quanto si apprestano a fare in uno dei monumenti più visitati del paese, l’Acropoli di Atene. Il sito che ospita il Partenone è infatti oggetto da anni di lunghe attese e code, nonché dei così detti “colli di bottiglia” nelle ore centrali della giornata, che sono anche le più calde. Il nuovo sistema sarà introdotto per un periodo di prova il prossimo 4 settembre.

Grecia, non più di 20 mila turisti al giorno al Partenone

Il Partenone e l’Acropoli sono i monumenti più amati e rappresentativi della Grecia, ma anche i più visitati nelle 12 ore di apertura. Per ridurre l’impatto del turismo sulla salute dei monumenti antichi di oltre 2500 anni, il ministero della Cultura greco ha annunciato un piano di intervento, che sarà attivo in via di prova dal 4 settembre. Non saranno più ammessi dunque i 23 mila visitatori al giorno che hanno caratterizzato i periodi di punta, non ne saranno consentiti più di 20 mila. Non solo, saranno distribuiti lungo le ore 12 ore di apertura dell’Acropoli durante la giornata. Si tratta dunque di un vero e proprio numero chiuso e non è la l’ultima volta. Un sistema simile basato sulle prenotazioni per fasce orarie sarà introdotto dal 1 aprile in altri siti di interesse storico e artistico. Il ministro della Cultura Lina Mendoni ha affermato che i controlli sono necessari per prevenire colli di bottiglia e sovraffollamento nel sito patrimonio mondiale dell’UNESCO. “Ovviamente il turismo è auspicabile per il Paese, per tutti noi. Ma dobbiamo capire in che modo il turismo eccessivo non danneggerà il monumento” ha spiegato Mendoni intervistata alla radio da Real FM.

Overturing, verso i monumenti a numero chiuso?

Una misura di questo tipo era già stata introdotta nei picchi di maggior caldo nel Paese, funestato dagli incendi. Ora il progetto mira a proteggere l’Acropoli, visitata da oltre tre milioni di persone solo nel 2022. Si tratta del problema dell’overtouring, mete turistiche prese d’assalto durante la stagione delle vacanze che non sempre riescono a far fronte alla domanda di alloggi, ma soprattutto a tutelare la salute dei siti archeologici e paesaggistici visitati. Anche in Italia se ne è discusso spesso a proposito di Venezia e Firenze, negli ultimi giorni anche per Fontana di Trevi, dopo che una donna non ci ha pensato due volte a calpestare il marmo bianco per riempire la borraccia direttamente da uno dei getti d’acqua.