Pensioni: elenco di scivoli per lasciare il lavoro prima dei 67 anni e 7 mesi. Per il 2023, è stata istituita la Quota 103, rinnovata l’Opzione donna e nel sistema previdenziale sono presenti altre alternative che permettono di anticipare l’uscita dal lavoro per le categorie meritevoli di tutela e per i lavoratori usuranti e precoci. A questi si aggiungono scivoli aziendali finalizzati al ricambio generazionale e all’attuazione delle strategie di crescita aziendale, che permettono un’uscita dal lavoro a 62 anni di età. Analizziamo nel dettaglio le principali caratteristiche degli scivoli che permettono di andare in pensione da 60 a 67 anni e 7 mesi.

Pensioni e scivoli per lasciare il lavoro prima

È possibile andare in pensione anticipando l’uscita a 60 anni di età attraverso il contratto di espansione e isopensione. Tuttavia, nel sistema previdenziale sono presenti diverse opzioni che non riguardano solo il datore di lavoro.

Lo scivolo verso la pensione permette di anticipare l’uscita dal lavoro prima dei 67 anni e 7 mesi, beneficiando di un’indennità economica riconosciuta fino al perfezionamento dei requisiti necessari per l’accesso al trattamento previdenziale ordinario.

Isopensione 2023

 Le regole normative dell’Isopensione  sono state introdotte dalla L. 92/2012. Si tratta della possibilità concessa alle aziende con più  di 15 dipendenti, di procedere alla stipula di accordi con le parti sociali per  incentivare il processo di esodo dei lavoratori più anziani. In sostanza, gli esodati isopensione anticipano l’uscita dal lavoro di almeno 4 anni. L’indennità viene riconosciuta fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata ordinaria.

Per il 2023, l’esodo dei lavoratori tramite l’isopensione è stato confermato dal Milleproroghe fino al 31 dicembre 2026, con la possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro anche di 7 anni anziché 4. Attraverso questo strumento i lavoratori escono dal lavoro a 60 anni di età.

Contratto di espansione 2023

L’INPS nella circolare n. 88 pubblicata del 25 luglio 2022, regolare le norme dello scivolo stipulato attraverso il contratto di espansione. Si tratta della possibilità di anticipare l’uscita a 62 anni fino al 31 dicembre 2023.  Possono richiedere lo scivolo le aziende con meno di 250 dipendenti e con oltre 49 lavoratori. Il contratto di espansione viene utilizzato dalle aziende per garantire il ricambio generazionale della forza lavoro. La risoluzione anticipata del rapporto di lavoro avviene con un anticipo almeno di 5 anni. Lo strumento permette di ricevere un’indennità fino al raggiungimento della pensione ordinaria.

Assegno straordinario 2023

L’assegno straordinario è una prestazione a sostegno del reddito a carico dei datori di lavoro, grazie alla presenza dei Fondi di solidarietà. Il beneficio viene riconosciuto tramite accordi aziendali o territoriali necessari per stabilire l’indennità per accompagnare alla pensione anticipata o vecchiaia. I lavoratori che rientrano nei requisiti disposti dalla legge, possono anticipare l’uscita dal lavoro di 5 o 7 anni.

Pensioni e scivoli per lasciare il lavoro prima

La pensione anticipata Quota 103 può essere richiesta a 62 anni e 41 anni di contributi, a condizione di soddisfare anche altri requisiti. La misura è stata introdotta con la legge di Bilancio 2023, in sostituzione della misura Quota 102. Non è ammesso il cumulo con i redditi da lavoro, a meno che il reddito rientri in un tetto fino a 5.000 euro lordi annui. Un’altra condizione correlata all’assegno pensionistico riguarda la considerazione di un tetto a 5 volte il trattamento minimo.

In questo caso, non si tratta di uno scivolo previdenziale, ma bensì della possibilità di accedere alla pensione vera e propria.

Opzione donna – 2023

La misura è stata oggetto di modifiche attraverso la legge di Bilancio 2023. Questi cambiamenti hanno ridotto l‘accesso all’anticipo pensionistico per le lavoratrici. Nonostante le numerose polemiche, la misura non è stata ancora ripristinata con i vecchi requisiti. Attualmente, l’accesso alla misura Opzione donna è condizionato dal sistema contributivo (con una penalizzazione del 30%) e da altre condizioni riservate che limitano l’accesso alla categoria dei profili meritevoli di tutela.

I requisiti per accedere al trattamento anticipato sono diversi, brevemente riepilogati:

  • età anagrafica pari a 60 anni, ridotta in presenza di figli a 59 o 58 (con uno o più figli);
  • almeno 35 anni di contributi;
  • provenienti da imprese in crisi, per cui è presente un tavolo attivo di gestione della crisi aziendale;
  • caregiver, secondo le disposizioni previste nella legge quadro 104;
  • invalidità civile dal 74%.

Possono richiedere l’accesso alla misura Opzione donna le lavoratrici che hanno perfezionato i requisiti normativi entro il 31 dicembre 2022.

La pensione Opzione donna non rientra tra gli scivoli previdenziali, ma si tratta della possibilità di accedere alla pensione anticipata per le donne.

Quota 41 precoci

I lavoratori precoci possono accedere a un trattamento anticipato chiamato Quota 41 precoci. Il legislatore ha previsto per questa misura un cumulo contributivo di 41 anni, indipendentemente dall’età anagrafica, e altre condizioni, tra cui almeno 12 mesi di versamenti contributivi prima dei 19 anni di età. Possono accedere alla pensione i lavoratori precoci che rientrano nelle categorie meritevoli di tutela, come disoccupati, caregiver, invalidi civili con un grado di invalidità del 74%, lavoratori usuranti, notturni a turni o lavoratori gravosi.

La pensione Quota 41 precoci è un trattamento previdenziale ordinario.

Ape sociale

L’anticipo pensionistico Ape sociale viene rilasciato se si raggiungono i 63 anni di età e un numero di contributi variabile a seconda della categoria di lavoro di appartenenza. Tuttavia, l’anzianità contributiva richiesta per le categorie meritevoli di tutela varia tra 30, 32 e 36 anni.

Si tratta di uno scivolo previdenziale riconosciuto fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione ordinaria. Fino ad allora, comporta l’esclusione di diversi diritti, come la rivalutazione, l’adeguamento al minimo e la reversibilità.

La richiesta di accesso all’anticipo Ape sociale può essere avanzata da coloro che soddisfano i requisiti di legge. Il trattamento è riservato a disoccupati, caregiver, invalidi civili con un grado di invalidità del 74% e lavoratori gravosi. L’indennità corrisponde a un importo fino a 1.500 euro erogato per 12 mesi.

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