Decreto Milleproroghe, le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera  torneranno a riunirsi tra pochi minuti per l’approvazione del testo definitivo e del mandato al relatore, dopo la riunione fiume di questa notte. Le commissioni hanno lavorato fino all’alba per consentire di portare il testo in Aula per la votazione entro la fine della settimana.

Diversi i momenti di tensione durante l’approvazione dell’emendamento per le multe per i No Vax. Il Movimento 5 Stelle ha abbandonato i lavori in segno di protesta contro il “boicottaggio” dei propri emendamenti.

Tra le novità inserite nel decreto, oltre naturalmente all’emendamento del Governo per la reintroduzione dell’esenzione Irpef per i terreni agricoli, come già anticipato passano anche il rinvio per il pagamento delle multe per i vaccini Covid proposto dalla Lega e la rottamazione quater delle cartelle esattoriali. Bocciato l’emendamento sullo smart working per i lavoratori fragili.

Milleproroghe, approvato rinvio multe No Vax. Si spacca la maggioranza, il capogruppo di Forza Italia non vota con la Lega

Passa tra le polemiche, il rinvio di 6 mesi – fino alla fine del 2024 – del pagamento delle multe per la violazione degli obblighi vaccinali nel periodo della pandemia. L’emendamento per in No Vax è stato presentato da Alberto Bagnai della Lega ed è stato fortemente contestato dalle opposizioni che hanno richiesto la votazione nominale. Prima della votazione è stato necessario sospendere i lavori per riportare la calma tra i commissari.

Alla fine il provvedimento è passato ma, il dato politico da registrare è la mancata partecipazione al voto del capogruppo di Forza Italia in Commissione Affari Costituzionali, Paolo Emilio Russo.

Sempre in tema Covid, sono passati anche gli emendamenti relativi al rientro al lavoro dei medici fino a 72 anni e la proroga dello scudo penale sempre per i medici introdotto nel periodo dell’emergenza Covid.

Il Movimento 5 Stelle abbandona lavori in segno di protesta. Bocciato anche l’emendamento sui lavoratori fragili

Le tensioni tra maggioranza e opposizione hanno spinto il Movimento 5 Stelle ad abbandonare i lavori delle commissioni in disaccordo con la bocciatura di tutti gli emendamenti presentati, compreso quello relativo alla proroga dello smart working per i lavoratori fragili. La misura è scaduta il 31 dicembre e non è stata rinnovata.

“Ancora una volta maggioranza e Governo scelgono di girarsi dall’altra parte davanti alle nostre richieste di buonsenso, continuando a perpetuare una discriminazione nei confronti dei ‘fragili’ della Pa la cui proroga del lavoro agile è scaduta lo scorso 31 dicembre e non è stata protratta”

dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali, Gilda Sportiello.

Cartelle esattoriali, approvato emendamento per la rottamazione quater: scadenza prorogata a marzo 2024

Nel corso della seduta fiume è stato approvato anche l’emendamento sulla rottamazione quater: i contribuenti che non hanno versato la prima e la seconda rata delle cartelle esattoriali, che scadevano il 31 ottobre e il 30 novembre 2023, possono versare gli importi entro il 15 marzo 2024, senza perdere i benefici della definizione agevolata. Anche il termine per il versamento della terza rata viene fatto slittare al 15 marzo 2024 (dal 28 febbraio).

Ok anche alla proposta di ridurre di 45 milioni di euro il concorso degli enti territoriali agli obiettivi di finanza pubblica per il 2024 e alla possibilità, per le assemblee di enti e società, di continuare a tenersi in modalità telematica fino al 30 aprile 2024.

Passa l’emendamento del Pd sul bonus psicologico: stanziati 10 milioni di euro

Approvato nella notte anche l’emendamento del Pd che stanzia dieci milioni di euro per il bonus psicologo. Approvato anche il rinvio di un anno per l’entrata in vigore del Regolamento del Ministero della salute che disciplina per l’attività trasfusionale, da parte dei laureati in medicina e chirurgia. Tra gli emendamenti del Pd passati nella notte, infine, anche quello a sostegno dei lavoratori portuali in caso di giornate di lavoro in meno.