Stop pellicce in Europa: in queste settimane sono state raccolte un milione e settecentomila firme per dire basta alla Commissione Europea all’uccisione di animali allo scopo di alimentare il mercato della moda.

Una moda sempre più cruelty free

Stop pellicce in Europa, questo è quello che vogliono oltre un milione e settecentomila persone chiedendo uno stop definitivo alla Commissione europea attraverso la partecipazione all’iniziativa  Fur Free Europe – Basta pellicce in Europa, una raccolta di firme per chiedere all’Unione Europea di vietare gli allevamenti di animali da pelliccia e di bandire il commercio e l’importazione di pellicce e prodotti associati dal mercato europeo. Anche l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali si è data molto da fare in merito alla questione, come fa da anni, lanciando nei suoi canali web la raccolta firme nei mesi scorsi e contribuendo alla mobilitazione di molte associazioni europee. La raccolta fondi si sarebbe dovuta chiudere il prossimo 18 maggio ma, essendo arrivate così’ tante firme, circa 1.701.892, la campagna si è conclusa con largo anticipo ottenendo un gran successo: una volta che le firme saranno convalidate, la Commissione Europea sarà obbligata a prendere in considerazione la richiesta e agire al fine di porre uno stop definitivo all’allevamento di animali da pelliccia e il commercio derivante da questa atroce produzione che vede gli animali trascorrere la loro breve vita in minuscole gabbie di allevamenti intensivi, spesso spoglie e sovraffollate, denutriti e senza acqua tanto da ricorrere spesso al cannibalismo per sopravvivere. Questa non si chiama moda ma atrocità, che fa sì che quella della pelliccia sia un’industria ormai del tutto fuori moda, un’inutile crudeltà che non tiene minimamente conto del benessere animale ma nemmeno di quello dell’uomo.

Gli obbiettivi della campagna contro le pellicce

La campagna, lanciata nel maggio 2022 da Eurogroup for Animals, è stata promossa da oltre ottanta organizzazioni di tutta Europa, tra cui Essere Animali in Italia, che da più di 10 anni è impegnata a mettere fine alla produzione di pellicce anche in Italia, dove la pratica è stata vietata a partire dal 1 gennaio 2022. La campagna europea chiede, però, anche di vietare l’allevamento di animali da pelliccia e il commercio e l’importazione di pellicce in tutto il Continente: la decisione di chiudere anticipatamente la raccolta fondi è un segnale forte e molto importante in quanto è stata presa a causa del potenziale impatto che potrebbe avere sull’imminente revisione della legislazione europea sul benessere degli animali, nell’ambito della strategia Farm to Fork della Commissione europea viste le moltissime adesioni per lo stop. Entro la fine del 2023, infatti, la Commissione dell’ Unione Europea pubblicherà una proposta volta a migliorare la legislazione dell’UE in materia di benessere degli animali per allinearla alle evidenze scientifiche.