È un pomeriggio di dura polemica politica quello che segue il voto negativo con cui la Camera dei deputati ha respinto l’approvazione del Mes. Il no di Fratelli d’Italia e Lega e l’astensione di Forza Italia, infatti, ha scatenato l’ira delle opposizioni che contestano alla maggioranza di aver agito in maniera ideologica su una questione molto delicata per i rapporti con gli alleati europei e per la credibilità del Paese.

Fortemente critica, in questo senso, anche Alternativa Popolare, che con le parole del presidente Paolo Alli è intervenuta nel dibattito per stigmatizzare non solo l’atteggiamento dei partiti di Governo, ma anche e soprattutto le dichiarazioni rese oggi dal vice premier Matteo Salvini.

Mes, l’analisi di Alli: “Mentre l’Europa evolve l’Italia rimane indietro”

Nel commentare la mancata approvazione del Mes di oggi, il presidente di Alternativa Popolare, Paolo Alli, sceglie innanzitutto di ripercorrere quanto accaduto nelle ultime 24 ore.

Come è noto, infatti, la giornata di ieri è stata caratterizzata dal raggiungimento di due importanti accordi politici a livello europeo, con il via libera degli Stati membri a dossier delicati e cruciali come il Patto di migrazione asilo e al nuovo Patto di stabilità.

I due eventi, per Alli, non possono essere infatti letti se non come il frutto di un cambiamento e di una nuova sensibilità maturata nelle istituzioni europee. Il riferimento, in particolare, è alle coraggiose e compatte decisioni prese dall’Unione europea negli ultimi anni, prima con «l’approvazione del Next Generation EU e poi il supporto all’Ucraina a seguito dell’aggressione russa».

Mes, Alli (AP): “Partiti di maggioranza in campagna elettorale permanente”

Gli accordi approvati ieri in sede europea, pertanto, devono essere per il presidente di Alternativa Popolare analizzati sulla base degli sforzi che si sono resi necessari e delle capacità che sono state messe in campo per la riuscita, prima fra tutte l’abilità di mediazione.

Il fatto che le decisioni assunte ieri abbiano scontentato i rappresentanti degli opposti estremismi europei ci dimostra come una politica equilibrata e centrista, nel segno e sotto la regia del PPE, abbia saputo esercitare quella capacità di mediazione che le è propria.

Questo riferimento alla capacità di mediazione come caratteristica propria della politica, determina, nell’analisi di Alli, un’amara constatazione.

Senza mezzi termini, infatti, l’ex presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato, denuncia come queste virtù siano totalmente assenti nel panorama politico italiano e nell’atteggiamento della maggioranza, i cui partiti «continuano ad agire come fossero in campagna elettorale permanente».

Mes, Alli (AP): “Parole di Salvini inaccettabili. Il ministro si attenga ai fatti”

Ciò che lascia sconcertato il presidente di Alternativa Popolare, in particolare, non è solo «il parere negativo di oggi della Camera all’approvazione del MES». Ciò che è ancor di più difficile comprensione sono, per Alli, le dichiarazioni effettuate dopo il voto dal ministro Salvini.

Esprimendo soddisfazione per la bocciatura del Mes, infatti, il vice presidente del Consiglio e leader della Lega ha chiaramente detto come l‘approvazione del trattato sarebbe stata deleteria, portando «un lavoratore italiano a dover mettere dei soldi per salvare una banca tedesca».

La risposta di Alli a questa affermazione, giudicata pericolosa e volutamente propagandistica, è netta.

Con stupore, ci tocca così ricordare al ministro come i cittadini tedeschi ed europei abbiano già da oggi scelto di destinare un terzo delle risorse del debito comune, il più grande piano di investimenti mai realizzato in Europa, al finanziamento del PNRR italiano, una proporzione largamente superiore alla percentuale della nostra popolazione. Ciò significa che i cittadini tedeschi, e del resto dell’Europa, stanno già pagando di tasca loro per sostenere l’Italia e il suo ingente debito pubblico

Esprimendo la posizione di Alternativa Popolare, pertanto, Alli conclude invitando il ministro Salvini ad «attenersi ai fatti» evitando di utilizzare le delicate questioni europee – cruciali per l’Italia – a fini meramente propagandistici.