Blockchain, Luigi Gabriele (Responsabile affari istituzionali associazione CODICI) parla ai microfoni di “Siamo ciò che Paghiamo” della nuova tecnologia che ha trovato la sua prima applicazione nei Bitcoin.

Cos’è e come funziona la Blockchain

Gli scambi commerciali tra persone sono diventati talmente numerosi ed intensi che la stessa moneta nazionale vi poneva un freno. Nel 2008, una ricerca ha diffuso online una nuova forma di ragionamento, chiamata Blockchain. Si tratta di un linguaggio informatico utilizzato per tradurre in software e applicazioni diversi passaggi, come i contratti d’acquisto. Se prima c’era bisogno di grandi server, oggi, essendo tutti i computer del mondo connessi a rete e mettendo ciascuno a disposizione il 5% della propria capacità di calcolo non utilizzata, la capacità di sviluppo da parte di coloro che lavorano su questi algoritmi è immensa.

Con questa tecnologia potranno nascere contratti elettronici, intelligenti e sicuri che potranno permettere uno scambio di cose. Non sarà più necessario, ad esempio, andare all’Aci per effettuare un passaggio di proprietà.

La sicurezza del linguaggio, tra l’altro, è proprio legata al fatto che queste transazioni vengono registrate in tutti i computer collegati alla rete. Si parla di una catena di blocchi, suddivisi per materie.

La semplificazione dei controlli

Sto leggendo di scenari che si prospettano come nella filiera del controllo anche in quella della politica. Questa tecnologia permetterà di ricorrere al voto elettronico. L’impatto più importante sarà nelle protezioni intellettuali.

Il rischio della manipolazione

E’ un rischio che non potrà avvenire perché in tal caso verrebbe a mancare la transazione, bloccandosi.

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