LE PAROLE DEGLI ABITANTI DI CAMPING RIVER

“Sono venuti stamattina e ci hanno messo di fronte a un ‘aut aut’: o noi donne con i bambini accettavamo di andare in una casa famiglia, o ci avrebbero distrutto le nostre case. Ma noi non ci separiamo dai nostri mariti, dai padri dei nostri figli”. A dirlo sono alcune abitanti del Camping River, dopo l’intervento dell’amministazione capitolina nel campo. Alcuni abitanti hanno raccontato le dinamiche dell’accaduto all’agenzia Dire: “Hanno iniziato a distruggere tutto, e buttarci tutte le nostre cose in strada. Lasciando i moduli li’. Il loro scopo era solo rendere inagibili le nostre case e questo perche’? Perche’ non volevamo separare le nostre famiglie. Ci hanno trattati come animali”. Oggi “sono stati distrutti circa una decina di moduli. Continueranno da domani e giorni a seguire, finche’ non saremo tutti in strada. Gia’ alcuni di noi oggi sono sndari sotto ai ponti”, hanno concluso gli abitanti.

LO SGOMBERO DEI ROM DI CAMPING RIVER A ROMA

“Un’ora fa, alla notizia dello sgombero di una parte dei rom residenti nell’insediamento Camping River di Roma, avevo chiesto che cio’ avvenisse nel pieno rispetto dei diritti fondamentali delle persone. Sembra proprio che cosi’ non sia avvenuto. Immagini e foto drammaticamente lo confermano. Si deve constatare ancora una volta, e dolorosamente, che alle situazioni emergenziali non si trovano alternative serie, capaci di rispettare la dignita’ delle persone”. Cosi’ Luigi Manconi direttore dell’Unar – l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Fonte DIRE