Stefano Baldini “Bravo Bravo Bravo!”

 

L’oro al Panathinaikò, sulle tracce di Gelindo Bordin

L’emiliano è stato un meraviglioso maratoneta

 

Stefano Baldini nasce a Castelnovo di Sotto, in provincia di Reggio Emilia, il 25 maggio 1971. Proviene da una famiglia numerosa composta da 11 figli, sei maschi e cinque femmine. Alcuni suoi fratelli hanno praticato la corsa lunga, e il fratello maggiore Marco si è distinto anch’egli nella maratona.

Stefano Baldini ha iniziato a correre da bambino tra le file dell’Atletica Guastalla, dedicandosi inizialmente ai 5.000 e 10.000 metri. In seguito, a parte il periodo della leva militare, quando ha vestito la maglia delle Fiamme Oro, ha sempre indossato i colori della “Calcestruzzi Corradini Rubiera”, azienda emiliana presso la quale Stefano ha lavorato come dipendente fino alla fine del 2001.

Nel 1995 ha iniziato a correre la maratona e venne seguito da Emilio Benati, e poi da Luciano Gigliotti. Che aveva già portato alla vittoria olimpica Gelindo Bordin, alle Olimpiadi di Seul nel 1988.

Stefano Baldini è sposato con Virna De Angeli, ex primatista italiana dei 400 metri piani. Dalla quale ha avuto tre figli: Alessia, nata nel giugno 2001, Laura, del febbraio 2012, e Lorenzo, venuto al mondo nel gennaio del 2015.

Nel corso della carriera Stefano Baldini si è laureato due volte campione europeo di maratona. La prima a Budapest nel 1998, l’altra a Goteborg, nel 2006. Ai Campionati del Mondo ha ottenuto due bronzi, a Edmonton 2001 e Parigi 2003. Ma il capolavoro tecnico, tattico, di volontà, è stato prodotto allo Stadio di Atletica del Panathinaikò, quando è arrivato per distacco primo e quindi oro olimpico ad Atene nel 2004. Una vittoria con un valore simbolico importante per la tradizione e per la storia.

Il sentiero della maratona di quell’edizione dei Giochi Olimpici, inevitabilmente, partiva dal paese di Maratona, esattamente a 42 km e 195 metri di distanza da Atene, lungo il percorso mitologico che compì il messaggero Filippide. Che quando arrivò alla consegna di quanto scritto dai generali militari, stramazzò, esausto. L’uomo corse con l’armatura completa per portare la notizia della vittoria dei Greci sui Persiani. Entrò nella Polis pronunciando la frase “abbiamo vinto” e dopo di che morì per lo sforzo effettuato.

La leggenda venne raccontata per la prima volta da Plutarco nel I° secolo d.C. nell’opera Sulla gloria degli Ateniesi.

Il 29 agosto 2004 Stefano Baldini vinse l’oro in 2 ore 10 minuti e 55 secondi, mettendo a segno anche il record sul tracciato storico della Maratona di Atene. Un crono rimasto imbattuto per un decennio, e superato nel novembre 2014 dal kenyota Felix Kandie con il tempo di 2 ore 10 primi e 37 secondi, praticamente battuto per soli 19 secondi. L’italiano tagliò il traguardo nello stadio Panathinaiko 34 secondi davanti allo statunitense Membrahtom Keflezighi e 1 minuto e 16 secondi davanti al brasiliano Vanderlei de Lima, protagonista di un episodio molto controverso avvenuto a pochi chilometri dal traguardo.

Il brasiliano in quel momento era il leader della gara con un vantaggio di trenta secondi sul gruppetto di testa, capeggiato dall’italiano.

Ad interrompere Lima fu un ex sacerdote irlandese, Cornelius Neil Horan, che invase il percorso al km. 36. E aggredì l’atleta spingendolo verso le transenne e interrompendone l’azione. L’uomo, che indossava un kilt e mostrava un cartello con scritto “leggete la bibbia”, fu bloccato da alcuni spettatori in attesa dell’arrivo della polizia greca che lo arrestò.

Il Comitato Olimpico brasiliano annunciò il ricorso che il CIO assegnasse due medaglie d’oro, al brasiliano e a Baldini. Il Tribunale Sportivo di Losanna, in seguito, non accolse le richieste dei brasiliani.

L’idea è che Baldini sarebbe andato comunque a riprendere il valoroso collega del Brazile, la cui azione lo vedeva caracollare da parecchie centinaia di metri. Ovvio, non avremo mai, la controprova.

Stefano Baldini vincerà quella maratona, ed è stato il secondo maratoneta italiano a conquistare l’alloro olimpico, sedici anni dopo lo storico trionfo di Gelindo Bordin.

Alla maratona olimpica di Pechino 2008 giunse al traguardo 12° in 2:13:25, e al termine della gara annunciò che si sarebbe ritirato dalla maratona all’età di 37 anni e che si sarebbe dedicato alle corse su strada.

Nel 2010, tuttavia, annunciò il suo ritorno e la partecipazione alla maratona dei campionati europei di Barcellona, dove si ritirerà a metà gara tra le lacrime. Il tempo era passato, inclemente, e la condizione non era più brillante come nelle migliori giornate.

Il 9 ottobre dello stesso anno annuncia definitivamente il suo ritiro dalle competizioni e passa ricoprire i ruoli tecnici federali. Attualmente è il Direttore Tecnico Giovanile e per lo Sviluppo della Federazione Italiana di Atletica Leggera.