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Rinvenuta tomba di 2400 fa durante gli scavi di Acea a Case Rosse

La ‘Tomba dell’atleta’. Così è stata chiamata la sepoltura romana risalente a circa 2.400 anni fa e scoperta in località Case Rosse nella periferia est della Capitale.

La tomba, perfettamente conservata, è venuta alla luce durante gli scavi di Acea

La tomba, perfettamente conservata, è venuta alla luce durante gli scavi di Acea per il raddoppio della condotta adduttrice Castell’Arcione-Salone. E’ situata a circa due metri dal piano stradale. Insieme ai reperti ossei appartenenti con ogni probabilità a 4 persone, sono stati identificati anche 25 elementi di corredo prevalentemente in ceramica. Si tratta di una moneta di lega in bronzo e due strigilli di ferro con cui gli uomini erano soliti detergersi dopo le attività fisiche, da lì il nome della tomba.

Non solo, all’interno della camera sepolcrale sono stati rinvenuti anche resti di cibo deposto come era usanza accanto ai defunti per il loro viaggio nell’Aldilà. Quindi resti di coniglio, capretto e pollame, probabilmente cucinati, di cui restano perfettamente conservate le parti ossee. Lungo i lati lunghi del vano ipogeo sono deposti i due uomini adulti su banconi realizzati in pietra. A una prima analisi sembrano morti uno all’età di 50 anni, l’altro a circa 30-39 anni. Sul fondo del vano invece sono stati identificati i resti ossei di altri due individui: un uomo e una donna. Di 35/45 anni lui, di eta’ indefinita lei. In base a uno studio preliminare dei reperti, effettuato dalla Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio, e’ stato possibile collocare la sepoltura tra il IV e il III secolo avanti Cristo.

“Si tratta di una scoperta del tutto casuale e in parte fortunosa, dovuta anche alla cautela con cui gli archeologi sorvegliano e monitorano gli scavi”

“Si tratta di una scoperta del tutto casuale e in parte fortunosa- ha detto il soprintendente Francesco Prosperetti durante la presentazione alla stampa della scoperta a cui ha preso parte insieme al presidente Acea Luca Lanzalone- dovuta anche alla cautela con cui gli archeologi sorvegliano e monitorano gli scavi”. La macchina scavatrice, spiega ancora Prosperetti, “ha aperto un piccolissimo varco in questa sepoltura e questo ha permesso di scoprirla perche’ altrimenti non l’avremmo mai trovata”.

Elogi alla collaborazione tra le parti, la Soprintendenza che controlla i avori e Acea che li effettua, anche da parte del presidente di quest’ultima Lanzalone: “Questa sinergia ci ha permesso di arrivare a questo risultato eccezionale e ci ha permesso anche di non interrompere i lavori che procederanno normalmente”. L’area, rassicura ancora Lanzalone, “sara’ ulteriormente messa in sicurezza per permettere di completare quella parte di opera per cui sono stati investiti circa 5 milioni”.

                                                                                                                                                                        Fonte DIRE

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