Maestro contro allievo: è sfida nella sfida al Liberati. Da una parte una squadra ferita, che dopo l’ebbrezza di una vittoria che avrebbe dovuto rilanciare ambizioni e speranze, si è imbattuta in due brucianti sconfitte. Dall’altra una squadra in ripresa, che ha cambiato guida tecnica ma che ha tutte le carte in regola per mantenere intatte le velleità di promozione diretta in serie A. Sabato pomeriggio UniCusano Ternana e Palermo incroceranno i loro destini sul rettangolo verde del Liberati di Terni: De Canio guiderà le sue Fere cercando di infondere loro coraggio e determinazione, Stellone, appena subentrato a Tedino, avrà il compito di fare subito risultato, perché la lotta in vetta è serrata quanto in coda.

L’ulteriore difficoltà che incontreranno gli umbri sul loro cammino riguarda proprio l’incognita Stellone: Il nuovo allenatore ha esordito nel rocambolesco pareggio con il Bari, facendo già vedere qualche variazione rispetto a Tedino, vedi il passaggio alla difesa a quattro. Con una sola partita da studiare per individuare le giuste contromosse, il maestro De Canio ha quindi un lavoro ancora più arduo di quello che è chiamato a svolgere ogni settimana. Potrà, però, trarre qualche spunto dal passato: sia dalle gare del suo avversario quando guidava Frosinone e Bari, sia dalle stagioni in cui lo ha avuto in rosa come giocatore.

I due, infatti, si conosco bene e il loro rapporto va oltre quello che possono maturare professionalmente un mister e un calciatore: venti anni fa, nel 1997-98, alla Lucchese, De Canio e Stellone hanno disputato la loro prima stagione in serie B, il primo da allenatore e il secondo da giocatore. Le loro strade si sono incrociate poi nel 2001-02, a Napoli. Promozione sfumate per un soffio ai partenopei, con Stellone protagonista con 11 gol in 24 gare di campionato. All’UniCusano Ternana, al di là di precedenti e statistiche, serve un colpo da tre punti che appare quanto mai difficoltoso ma altrettanto indispensabile per poter continuare a credere alla salvezza. Sperando che non valga la legge dell’allievo che supera il maestro.