Inchiesta Fanpage e non solo. Ecco di cosa ha parlato Antonio Di Pietro intervenendo questa mattina ai microfoni di ECG. Su Radio Cusano Campus, al telefono con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

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INCHIESTA FANPAGE. CHE NE PENSA ANTONIO DI PIETRO?

“L’inchiesta mani pulite nasce proprio così. Nasce perché io vengo a sapere che un certo imprenditore deve dare sette milioni di lire a Mario Chiesa, lo mando in scoperta insieme a un infiltrato della polizia, quando Chiesa prende i soldi viene arrestato in flagranza di reato. A mio avviso va fatta un’enorme distinzione tra colui che per conto dell’autorità giudiziaria entra dentro il sistema delinquenziale e viene a sapere di una notizia perché vi partecipa e quindi ascolta un reato che viene commesso mentre è già in contatto con l’autorità giudiziaria”.

DISTINGUO

“Bisogna distinguere tra istigazione a delinquere e infiltrato che ascolta ciò che avviene. Se partiamo dall’impostazione invece che andiamo a provocare un reato e non a scoprire un reato finisce che non si capisce più chi è più delinquente dell’altro. Bisogna agire sempre sotto il controllo e l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Bisogna distinguere tra la scoperta di un reato e la provocazione di un reato. Perché a quel punto non sai più chi è che lo sta commettendo il reato”.

LA FIGURA DELL’AGENTE PROVOCATORE

“Io ho fatto un apposito disegno di legge con cui ho previsto la figura dell’agente provocatore sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria. Se manca questo, non sai più se l’agente provocatore è effettivamente un agente provocatore o un corruttore. Altrimenti ogni volta che tu scopri qualcuno quello può risponderti che non stava corrompendo, ma che stava facendo l’agente provocatore. Prendete il caso del figlio di De Luca: fossi di quella cerchia lì, di quelli che venivano indotti da chi gli andava a proporre i soldi, direi che io stavo facendo la stessa cosa e che appena quello mi dava i soldi avrei chiamato la polizia. L’agente provocatore serve, ma deve sempre coordinarsi con l’autorità giudiziaria. Altrimenti ogni volta che uno viene preso può dichiarare di essere un agente provocatore”.

ELEZIONI? NON VOTERO’ BERLUSCONI

“”Non voterò Pd. Sicuramente neanche Berlusconi. Non soffro di demenza senile”.