Pierre De Coubertin

Iniziamo l’anno 2018 partendo dall’inizio, non solo legato al 1° del mese di Gennaio; ma anche dal principio della filosofia moderna dello Sport. Infatti il primo giorno dell’anno nasce, nell’anno 1863, a Parigi Pierre de Frédy, Barone di Coubertin, noto da sempre come Pierre De Coubertin. Di mestiere storico e pedagogista, ha fondato i moderni Giochi Olimpici.

In pochi sanno che il suo sacro furore è legato anche alle sue origini italiane, perché la famiglia aristocratica Fredi, in francese Fredy, era di stanza nella Roma Rinascimentale. E tutto questo è comprovato dall’opera Les ancêtres de Coubertin lavoro curato da Carl Diem. Pierre De Coubertin fa parte di una famiglia di una certa élite anche nella capitale francese, ma viaggia moltissimo, il giovane parigino. E va in Gran Bretagna e negli Stati Uniti d’America, dove sviluppa in maniera diretta e profonda una utilissima conoscenza del sistema di istruzione generale e, più dettagliatamente, del mondo dello Sport. Che è una parte fondamentale, nella vita dei giovani studenti accademici. Il 23 giugno del 1894 presso l’Università Sorbona di Parigi, Pierre De Coubertin organizzo un congresso di portata internazionale per ridare vita ai giochi olimpici, dopo alcune scoperte di tipo archeologica avvenute qualche anno prima a Olimpia. Il fuoco e la passione di tutto il mondo portarono alla fondazione del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale: il primo presidente fu un greco, Demetrius Vikelas, e De Coubertin Segretario con funzioni organizzative e vicarie. E naturalmente, siamo nel 1896, tutto riparte da Atene, da quella Grecia dove si tenevano i Giochi Olimpici antichi. E in quell’anno Pierre De Coubertin diventa il secondo presidente dell’istituzione olimpica mondiale.

Il successo delle prime Olimpiadi estive fu di portata planetaria ma non furono tutte rose e fiori, con qualche difficoltà anche di tipo economico. La seconda edizione a Parigi nel 1900 e in quella americana a Saint Louis nel 1904 ottennero poca attenzione. Ci fu un’edizione intermedia nel 1906 ma non fu mai riconosciuta ufficialmente: in ogni caso la manifestazione ha via via ricevuto il beneplacido della rassegna più importante del mondo. De Coubertin ci mette del suo: tutti gli atleti pronunceranno un giuramento olimpico e il simbolo del CIO diventano i cinque cerchi.

L’aristocratico e studioso di Parigi resta presidente fino ai secondi giochi olimpici che si consumarono a Parigi, nel 1924: stavolta sì, sono un grandissimo successo. A questo punto Pierre De Coubertin, filosofo delle discipline motorie e della lealtà sportiva, può ritirarsi dall’attività dirigenziale cedendo la presidenza al belga Henri de Baillet-Latour. Il francese rimase presidente onorario del CIO fino alla sua morte, che avvenne a Ginevra, Svizzera, nel 1937. Fu sepolto a Losanna, storica sede mondiale del Comitato Internazionale Olimpico, al Cimitero di Bois-de-Vaux. Anche se il suo cuore, cosa molto particolare, venne collocato in un momumento alla memoria vicino alle rovine dell’antica Olimpia. Un gesto estremo, per quello che ha inventato la Bandiera Olimpica e il Pentathlon moderno.

Nel 1963 il CIO istituisce un premio legato al comportamento degli atleti nel corso delle competizioni conosciuto come la Medaglia del Vero Spirito Sportivo chiamata anche Medaglia Pierre de Coubertin. E’ il più grande premio che un atleta possa ricevere, persino più grande di una medaglia d’oro. Il Comitato Olimpico Internazionale la considera la sua più alta onorificenza. Il primo a riceverla è stato un italiano, durante le Olimpiadi Invernali nel 1964: la ottenne Eugenio Monti, che correva sulla neve sulla pista di Bob; per il suo comportamento tenuto nei confronti della squadra inglese di Bob a 2 composta da Tony Nash e Robin Dixon. Monti prestò un bullone per sistemare il bob degli avversari britannici che vinsero l’oro.

Ad altri due atleti di prestigio assoluto, che avevano gareggiato nel tempo prima di Monti, venne assegnata la Medaglia del Vero Spirito Sportivo quale riconoscimento postumo, nel 2000. Fu assegnata al tedesco Luz Long e al cecoslovacco Emil Zatopek, la locomotiva umana. A oggi sono soltanto 14, gli sportivi insigniti della più alta medaglia assegnata dal Comitato Internazionale Olimpico.

Il Comitato “Pierre de Coubertin”

Esiste un Comitato Internazionale Pierre De Coubertin riconosciuto dal CIO, che ha la finalità di diffondere la cultura olimpica, i principi e i valori educativi nello sport che spiegava il Professor De Coubertin. Che aveva l’obbiettivo di formare il pensiero e l’interesse dell’Olimpismo in Europa. Il comitato sviluppa, con la dovuta formazione professione, la presentazione di progetti, che propongano l’educazione all’Olimpismo e la realizzazione di modelli pedagogici da inserire nell’ambiente giovanile e nei centri di alta specializzazione di diverse discipline sportive. Su iniziativa del Comitato De Coubertin vengono istituiti in diverse nazioni i Comitati nazionali. In Italia venne fondato nel 1998.