#iocosì è la neonata associazione presieduta, e voluta, da Sara Manfuso in favore dei discriminati e dei disabili. L’ex direttrice di I Woman torna sulle problematiche femminili, attraverso una serie di altre tematiche: lavoro, salute, famiglia, cultura. “Le donne costituiscono uno snodo socio-culturale imprescindibile nel nostro Paese. Ho iniziato, in quanto direttrice di un’associazione ‘di genere’ a trattare la disabilita’ con una campagna di sensibilizzazione che ho fortemente voluto, dopo aver ricevuto la lettera di una madre che raccontava il dramma della vita di sua figlia sedicenne bullizzata a scuola perche’ sulla sedia a rotelle. La campagna si chiama #IoCosi‘, ed e’ proprio questo il nome della neonata associazione di cui sono Presidente che, includendo la questione femminile, si amplia e fortifica alla luce delle esperienze maturate sul campo”, queste alcune dichiarazioni rilasciate dalla Manfuso, sul suo nuovo progetto.

Abbiamo parlato di #iocosì a #genitorisidiventa con Vito Monti, vicepresidente dell’associazione, che a proposito di discriminazioni ha parlato di una società “poco empatica, dove i ragazzi non si aiutano tra loro. Sono completamente diseducati all’affetto, e all’amore. Con #iocosì, il 3 dicembre, si è aperta una collaborazione importante a sostegno dei bisogni delle persone. Oggi, è necessario entrare in sintonia con chi chiede di essere aiutato. Il più grave disturbo di cui si soffre è l’incapacità di comunicare, questo problema può portare anche alla somatizzazione di alcune patologie.

 

Quali sono gli obiettivi dell’associazione #iocosì?

“Vogliamo occuparci di welfare, cultura, e salute. Cerchiamo il contatto con la politica, per avere risposte relative alle decisioni che andiamo a prendere. Lavoreremo in sinergia con le istituzioni dando un’occhiata all’Europa, a tutto ciò che si riflette sulla vita sociale delle persone”, ha sottolineato Vito Monti.

Come vengono trattati i disabili in Italia?

“I disabili, in Italia, sono tenuti nascosti, e vengono vissuti come un fastidio. Non parliamo soltanto di disabilità fisiche, ma anche psicologiche, che allontanano le persone tra loro. Saremo d’aiuto nel risolvere queste problematiche.”

 

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