Alberto Cova

 

Gli appassionati di Atletica Leggera ricordano volentieri Alberto Cova, passato alla storia dello Sport per aver vinto, con una impressionante volata a 5, i 10.000 metri ai primi Campionati del Mondo che si sono svolti ad Helsinki nel 1983. Un’impresa sportiva che ha una stupenda corniche, nell’indimenticabile telecronaca di Paolo Rosi.

Alberto Cova è nato a Inverigo il 1° dicembre del 1958 quindi di recente ha compiuto 59 anni. Chiamato il Ragioniere per via del diploma ottenuto, è stato un esempio di costanza, tenacia, determinazione e forte volontà.

L’atleta lombardo ha dimostrato, nella gestione delle gare, una grande capacità tattica e una rimarcata lucidità nei momenti che hanno determinato la conquista dei metalli più pregiati.

Comincia la sua scalata nel 1977 quando, a 19 anni ancora non compiuti, vince il Campionato Italiano Juniores sui 5000 metri, prima che nel 1980 saprà preferire la doppia distanza, quella più difficile, dei 10000. Da campione Juniores incontra il tecnico che lo saprà affinare, Giorgio Rondelli, che ne intuisce le enormi qualità.

Alberto Cova dà il primo grande segnale tra i Senior, arrivando agli Europei in Grecia, siamo nel 1982, come outsider. Dimostra, ancorché giovane, una capacità di reggere agli scossoni, al cambio di passo provato dagli avversari che via via, si riesce a mettere dietro. Parliamo di grandi sportivi del livello del finlandese Marrti Vainio e del tedesco orientale Werner Schildahuer. Tra la sorpresa generale il ragioniere comasco diventa Campione del Vecchio Continente per soli 18 centesimi nei confronti di Schildahuer. Nello stesso anno ottiene l’argento negli Europei Indoor nei 3000 metri. Ma il capolavoro assoluto Cova lo firma nell’83. Primo Nebiolo, storico presidente della Federazione Internazionale, la IAAF, inaugura l’era moderna dell’Atletica con la prima edizione dei Campionati del Mondo di Atletica, in terra finlandese. Gli avversari per le tre medaglie del podio sono gli stessi dell’anno precedente: il temutissimo Schildahuer, il portoghese Carlos Lopes, il padrone di casa idolo del pubblico locale Marrti Vainio, e l’altro tedesco orientale, Hansjorg Kunze, conosciuto in tutto il mondo. Con loro l’insidioso talento africano Gidamis Shahanga, tanzaniano.

La grande passione del telecronista RAI in occasione del successo mondiale…

Aveva ragione, Paolo Rosi: il tempo conta poco, quando vinci una volata che fa parte della storia dello Sport, italiano e internazionale.

Nella sua carriera Alberto Cova ha vinto l’Oro anche ai Giochi Olimpici di Los Angeles nel 1984.

E’ stato anche Campione d’Europa e secondo nei 5000 metri nella stessa edizione. L’argento lo ha saputo conquistare anche agli Europei Indoor ma nei 3000 metri. Nella sua preziosa bacheca Alberto Cova ha vinto anche i Giochi del Mediterraneo.

La parentesi olimpica merita alcune considerazioni, soprattutto per il boicottaggio dei paesi dell’Est, a cominciare dalla Russia, per finire alla Germania dell’Est. Mancava, infatti, il suo rivale di sempre, Schildhauer. Ma cresceva, in quel periodo, il portoghese Fernando Mamede, che ha battuto il record del mondo sui 10000 di quasi 9 secondi. Tanti, per una disciplina così impegnativa ma anche per qualsiasi altra specialità, dell’Atletica Leggera. L’unico limite del lusitano è l’eccessiva pressione sofferta in occasione degli appuntamenti importanti. Dopo pochi giri Mamede si ritira. C’è Vainio che a metà gara comincia ad anticipare le sue sfuriate, le sue falcate, atleta valoroso qual è il finlandese. Questa volta il nostro beniamino dà l’idea di soffrire quegli strappi fino al contrattacco nel giro finale. Alberto Cova è l’orgoglio italiano.

Nel 1985 Cova ribadisce la sua superiorità sulla distanza trionfando in Coppa Europa,  dove addirittura si prende il lusso di raddoppiare vincendo anche i 5000 metri.

Nel 1986 il regno di Cova cambia il suo dominus, in occasione degli Europei di Stoccarda dove, però, il podio è tutto azzurro: Stefano Mei 1°, Alberto Cova 2°, Salvatore “Totò” Antibo 3°, tutti davanti al portoghese Castro, 4°. Sarà l’ultimo acuto di una straordinaria carriera iniziata nel 1977. In quell’anno Cova vince la Cinque Mulini, prestigiosissima corsa di fama planetaria, davanti a un certo Gelindo Bordin, che due anni dopo avrebbe vinto l’Oro nella Maratona a Seoul, e a Pat Porter. Erano 22 anni che un italiano non si aggiudicava la corsa trasmessa ogni anno dalla RAI.

Ai secondi campionati del mondo di Atletica che si svolgono a Roma nel 1987, Cova è fuori dalla finale, come accadrà anche dodici mesi dopo, in Corea del Sud, dove fa male nella batteria di qualificazione. Nel 1988, a soli 30 anni, si ritira dalle competizioni agonistiche. Resta un record durato quasi 6 lustri. Infatti è stato il prio atleta, nella storia dei 10000 metri, ad aver vinto la medaglia d’oro ai Giochi olimpici, ai Campionati del mondo e ai Campionati europei. Ventotto anni dopo vi sarebbe riuscito anche il britannico Mohammed Farah.