Cesare Rubini è stato probabilmente il più grande esempio di atleta ai massimi livelli di tutto lo Sport d’Italia. Non è stato soltanto il PRINCIPE, come lo hanno chiamato nella Pallacanestro, per aver calzato le mitiche scarpette rosse dell’Olimpia Milano dal 1948 al 1957, appena dopo aver fatto parte di una stupenda spedizione olimpica come giocatore di Pallanuoto.

Partiamo dalla disciplina natatoria. Cesare Rubini inizia la pratica sportiva nel Liceo Oberdan di Trieste. Ottiene il diploma nel 1941 e si iscrive all’Università di Trieste e nel 1945 diventa Capitano della Nazionale universitaria di Pallacanestro ottenendo il titolo di miglior giocatore della sua prima stagione. Da questo momento si divide, con strepitosi risultati, tra il Basket e la Pallanuoto.

Nel 1946 Rubini vince la medaglia d’Argento di Pallacanestro agli Europei giocati in Svizzera; nel 1947 è campione d’Europa di Pallanuoto a Montecarlo. Due allori che già non sono comuni, per l’epoca, e per i successivi decenni.

Nel 1948 deve fare una scelta: la soluzione adottata è il proseguimento della Pallanuoto: con la squadra azzurra va alle Olimpiadi di Londra, dove l’Italia del capitano Mario Majoni, supera in finale l’Olanda. Nasce il primo “Settebello d’Oro” con il Capitano che diventa allenatore, e Rubini ne prende i gradi in campo. L’Italia arriverà alla medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952 dietro all’Ungheria, da sempre una delle grandi scuole europee e mondiali del settore del WaterPolo, e il terzo posto arriverà anche nella rassegna continentale di Torino nel 1954, questa volta dietro agli eterni rivali della Jugoslavia, soprattutto per lui che è triestino puro.

Ma prima della pallacanestro, la pallanuoto gli riserva enormi gioie: sarà allenatore-giocatore, e vincerà 6 scudeti con la Canottieri Olona di Milano, la Rari Nantes Napoli e il Camogli. Come giocatore di Pallanuoto conterà 84 partite in azzurro 42 delle quali da Capitano. Numeri incredibili!

Ma adesso facciamo un rewind, perché nel 1948 ricominciava la doppia frequentazione PALLANUOTO-PALLACANESTRO. Nello stesso anno ricomincia col Basket, nell’Olimpia Milano del grande presidente Adolfo Bogoncelli. Va agli Europei di Ginevra, l’Italia arriva seconda, poi giocherà la stessa manifestazione a Praga, Parigi e Mosca. Vince 5 campionati di fila dal 1950 al 54, tutti nel doppio ruolo di giocatore-allenatore del glorioso club lombardo.

L’Olimpia Milano sarà grata, nei suoi confronti, non solo per quanto fatto da giocatore di basket: gli affiderà fino al 1973 le sorti della prima squadra meneghina, per 16 anni tutti d’oro, tra le vittorie contese in Italia alla grande e crescente Ignis Varese, e quelle ottenute nelle coppe europee, per la gioia del club ambrosiano di Via Caltanissetta.

Diventa soltanto allenatore dal 1957, vince 9 scudetti stabilendo il record assoluto: 322 vittorie contro sole 28 sconfitte. In tutto Cesare Rubini, il Principe dello Sport Italiano, ha vinto 501 incontri con l’Olimpia da coach. Ha vinto la Coppa dei Campioni nel 1966, e per 21 anni, Milano non vincerà più il trofeo più importante d’Europa fino al 2 aprile 1987 con Peterson in panchina. Con Rubini l’Olimpia vince anche 2 Coppa delle Coppe, nel 1971 e nel 72: curioso che nello stesso anno, la stessa manifestazione la vince il Milan nel Calcio. Ma l’Olimpia Basket vince anche la Coppa Italia, nella medesima stagione. In tutto il percorso con la società milanese Rubini avrebbe conquistato l’Italia per 6 volte da giocatore, per 9 da allenatore senza calzare nuovamente le scarpette rosse.

Nel 1976 Cesare Rubini diventa dirigente della Federazione Italiana Pallacanestro mettendo in campo la sua esperienza e il suo valore, manifestato anche attraverso le sue capacità nella gestione delle risorse umane, prima che tecniche. Come responsabile della Nazionale ha contribuito al successo ottenuto con l’Argento olimpico di Mosca nel 1980, ma soprattutto all’Europeo vinto dai vari Marzorati, Riva, Villalta, Caglieris, Meneghin, Sacchetti, a Nantes, contro la Spagna in finale, nel 1983. E ancora al 3° posto continentale a Stoccarda nel 1985, e al 2° posto di Roma negli Europei persi contro l’ultima edizione della Jugoslavia.

Cesare Rubini è scomparso a 87 anni in seguito alle difficoltà patite per una broncopolmonite.

Nel 1994 gli viene assegnato il Premio San Giusto d’Oro dai cronisti del Friuli Venezia Giulia. Nello stesso anno, in America, Rubini viene inserito nella Naismith Hall of Fame; la FIBA arriverà ben più tardi, 19 anni dopo, nel 2013. In Italia ci era stato inserito nel 2006. E’ uno dei rarissimi protagonisti dello Sport di tutto il Mondo a essere inserito nella Hall of Fame in due discipline differenti.

Nel 2000 Cesare Rubini viene inserito nella International Swimming Hall of Fame, la Casa delle Celebrità degli Sport Acquatici, per i successi ottenuti nella Pallanuoto.

Nel 2011 il PalaTrieste viene intitolato a Cesare Rubini.

E’ il calamaio dal quale prendere esempio, il Principe, cittadino di Trieste, fiero, e di tutta Europa.