RONALDO

Ronaldo Luis Nazario de Lima nasce il 22 di settembre del 1976. E’ il terzo figlio di Nelio e Sonia Dos Santos Barata. La famiglia fiorisce nel quartiere Bento Ribeiro, zona Nord-Ovest di Rio de Janeiro. Il nome è dovuto alla riconoscenza mostrata verso il medico che lo ha visto neonato, Ronaldo Valente, dottore di fiducia dei Nazario De Lima.

Oggi è un dirigente sportivo, dopo essere stato un grandissimo calciatore nei campionati brasiliano, olandese, spagnolo e italiano, ed aver vinto due campionati del Mondo con la Seleçao carioca, uno nel 1994 da riserva aggregata con giocatori eccezionali, davanti, vedi Romario; uno nel 2002 in Giappone e Corea contribuendo notevolmente al successo della nazionale carioca.

E’ stato considerato e valutato come il miglior giocatore della propria epoca agonistica, di certo tra i migliori 15 della storia del calcio, al punto di essere ribattezzato O Fenomeno, il primo, dell’era moderna del football.

Nella vita privata non è stato altrettanto fortunato, come non infrequentemente capita a personaggi di caratura internazionale di Sport e Spettacolo: è stato sposato prima con Milene Domingues, con cui ha un figlio del 2000, Ronald, poi con la bellissima presentatrice TV brasiliana Daniella Cicarelli, di chiarissime origini italiane: quindi con Maria Beatriz Anthony che gli ha dato due bambine: Maria Sofia, del 2008, e Maria Alice del 2010. Purtroppo il rapporto anche con la terza moglie, finisce, nel dicembre del 2012.

La strada da giocatore dopo le giovanili – Inizia nel Cruzeiro, arriva in Europa con il PSV di Eindhoven, appena passato il Campionato del Mondo del 1994 in America: vinse una coppa nazionale, nel paese dei tulipani. Il percorso dall’Olanda alla Spagna, è brevissimo: 1996 approda al Barcellona Football Club, e vince una SuperCoppa, una Coppa nazionale e in mezzo una Coppa delle Coppe.

Dopo un solo anno con la casacca azulgrana, passa all’Inter, dove resterà per ben cinque anni. Vince una Coppa Uefa, anche se nell’immaginario collettivo lo ricorda per la beffarda partita di Torino contro la Juventus per il disgraziato arbitraggio di tale Ceccarini, che mancò di dargli un evidente rigore nel confronto diretto. A distanza di 21 anni ancora si parla di quell’episodio.

Le migliori soddisfazioni Ronaldo le costruisce quando viene preso dal Real Madrid: con le merengues vince un campionato spagnolo, una Supercoppa e una Coppa Intercontinentale, successiva, ovvio, alla precedente conquista del club iberico della Coppa dei Campioni. Finito il rapporto con la società madri dista, arriva al Milan nel 2007 dove segna tanti gol, compreso uno alla sua ex compagine, l’Inter. Nel 2011 concluse il percorso agonistico con il Corinthians. La sua bacheca ha visto anche i successi per due volte nella Coppa del Brasile, oltre a un torneo mineiro, e a uno paulista.

La Nazionale del Brasile è stata una frequentazione stupenda, con due campionati del Mondo, due Coppe America (nel 1997 e nel 99), e una Confederations Cup, sempre nel 1997. Indivdualmente ha vinto due Palloni d’Oro, 1997 e 2002, tre premi quale miglior giocatore del Mondo per la FIFA, quanti ne ha vinti un altro illustre Campione del Mondo (1998) e appartenente al Real Madrid, Zinedine Zizou Zidane.

Con il Brasile ha giocato 98 partite e segnato ben 62 gol, dei quali 8 nel Mondiale vinto nel 2002: è stato il secondo marcatore di ogni tempo per la Seleçao, a 15 realizzazioni dal più grande calciatore d’ogni tempo, Edson Arantes do Nascimento più noto come PELE’. In tutto, tra Nazionale e squadre di club ha giocato 616 partite e firmato 414 reti.

Pelé lo ha proposto e inserito nella classifica denominata FIFA 100, la lista dei migliori 100 calciatori viventi, con l’assegnazione della 13° posizione assoluta dal giornale World Soccer.

Tecnicamente rende molto l’idea la descrizione che ne ha dato Fabio Cannavaro in un’intervista a Walter Veltroni per il Corriere dello Sport:

Dal 2000 Ronaldo Nazario di Lima è l’ambasciatore itinerante del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, perché l’opinione pubblica combatta la povertà e, nel dettaglio, soprattutto quella dei bambini e degli adolescenti. Infatti con Zidane organizza partite di calcio a scopo benefico.

“Per la mia generazione è stato quello che Maradona o Pelé sono state per le precedenti. Era immarcabile. Al primo controllo ti superava, al secondo ti bruciava, al terzo ti umiliava. Sembrava un extraterrestre”.