Da 12 a 10. I vaccini obbligatori senza i quali sarà impossibile iscrivere i propri figli a scuola scendono di numero e dagli iniziali 12 dovrebbero passare a 10. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha pronunciato il suo parere essenzialmente favorevole all’emendamento dibattuto in commissione Sanità al Senato che dispone la riduzione dei vaccini richiesti, mantenendo una proposta «attiva e gratuita», da consolidare, per 4 vaccini consigliati: gli anti-meningococco B e C, l’anti-pneumococco e l’anti-rotavirus.

Le 10 vaccinazioni obbligatorie che costituirebbero il curriculum vaccinale del bambino dovrebbero dunque essere: anti-polio, antidifterica, antitetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Il testo «appare pienamente rispondente ad affrontare le problematiche epidemiologiche del Paese così come rappresentate dall’Istituto Superiore di Sanità».

I 10 vaccini obbligatori

«Sono assolutamente soddisfatta perché abbiamo tenuto insieme l’impianto del decreto dal punto di vista della prevenzione». Queste le parole pronunciate dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin che ha aggiunto: «Gli obiettivi sono quelli di innalzare l’immunità per alcune malattie per le quali oggettivamente c’è un’emergenza in corso, come per il morbillo. E nello stesso tempo abbiamo rafforzato la parte delle patologie più rare ma comunque molto pericolose, come la meningite, su cui c’è un invito attivo alla vaccinazione».

A seguito del benestare dell’Istituto Superiore di Sanità è arrivato anche il via libera dalla Commissione Bilancio del Senato, che ha espresso parere favorevole sull’emendamento. «I problemi sollevati inizialmente in Commissione Bilancio sul testo 2 dell’emendamento riguardavano la copertura finanziaria per i 4 vaccini consigliati attivamente, ovvero anti-meningococco B e C, rotavirus e pneumococco – sottolinea la relatrice Magda Zanoni (Pd) -, ma la relazione tecnica inviata dal Ministero dell’Economia ha chiarito che la copertura c’è, in quanto rientrano tra quelli già previsti nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale e da essi non derivano quindi nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

Dal 2018 in Francia vaccini obbligatori

La vicina Francia sembra allinearsi con l’obbligatorietà dei vaccini per l’accesso a scuola. «Dal prossimo anno i vaccini per la prima infanzia raccomandati all’unanimità dalle autorità della salute diventeranno obbligatori» ha detto il primo ministro Edouard Philippe, parlando all’Assemblea Nazionale.