Congiura Renzi? Vera, falsa, pretestuosa? Di certo ci sono voci e voci in questa discussione pubblica. Ha un certo peso quella 2interna” di Goffredo Bettini del PD, che è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano” condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia. Ecco come soppesa la questione e la querelle lo storico politico e cosa ha a che fare la possibile nuove candidatura di Romano Prodi. Di seguito, le sue dichiarazioni più importanti su Radio Cusano Campus, emittente dell’università Niccolò Cusano.

Congiura Renzi sì o no? Secondo Goffredo Bettini, del PD, è un po’ una costruzione tutta sua e del suo operato ben lontano da quello di Romano Prodi. Lo spiega meglio lui stesso con questi interevtni su Radio Cusano Campus:

Sulla paura dei renziani di una congiura contro Matteo:

“In questi mesi la congiura l’ha fatta il segretario medesimo, con i suoi fedelissimi -ha affermato Bettini-. Le nostre difficoltà sono partite tutte dal referendum costituzionale e non sono state analizzate. Questo ha portato a un congresso che Renzi ha stravinto, per tanti motivi, però questo congresso ha tirato fuori una linea che è in perfetta continuità con quella che ci ha portato alla sconfitta referendaria: una linea di scontro e di autoreferenzialità. Non ho mai avuto pregiudizi nei confronti di Renzi, ho cercato di aiutarlo in tutti i modi, però non c’è dialogo, è impossibile dialogare. Con la sua logica la linea è solo una: quella di fare un partito del segretario, con i suoi fedelissimi, questo non è più il Pd, è il partito di Renzi. Ci sarà pure a quel punto il problema che il PD si collochi diversamente. Loro parlano di Macron, che ora va molto di moda, ma io vorrei ricordare che Macron ha preso il 23% dei voti nella prima tornata elettorale, mentre Melenchon che rappresenta la sinistra radicale, senza apparati di appoggio, ha preso il 20%. Macron è diventato un fenomeno perchè il doppio turno lo ha premiato nel confronto con Le Pen. Quindi il doppio turno ha creato il fenomeno Macron non la sua politica. Se ci vogliamo riferire a Macron allora vogliamo dire che il Pd si dovrebbe accontentare del 23% visto che noi non abbiamo il doppio turno”.

Su cosa c’è da fare:

“La verità è che si dovrebbe ricostruire un campo di forze molto largo, che in Italia esiste ma che purtroppo è andato in frantumi. Sono d’accordo sul fatto che non può rivivere come ha vissuto nel passato, ma l’alternativa non può essere il partito del capo. Dovremmo cercare di far vivere questo campo attraverso processi di democrazia dal basso, che valorizzino le persone”.

Sul dibattito a distanza tra Renzi e Prodi:

“Mi sembra un dibattito abbastanza assurdo -ha affermato Bettini-. Prodi è l’unico leader italiano che ha vinto sul campo due volte contro Berlusconi, solo per questo meriterebbe considerazione. Renzi dovrebbe rispettarlo e ascoltarlo di più. L’Ulivo fu il tentativo di costituire un’alleanza che si fondasse anche sulla spinta dal basso. Bisognerebbe riprendere quello spirito per rimettere in moto le persone. Renzi teme di rimanere imbrigliato in una situazione nella quale ritornano i vecchi e costruendo un nuovo campo delle forze progressiste verrebbe messa in discussione anche la sua leadership attraverso processi democratici. Quando D’Alema era segretario del partito fece un lavoro di regia per mettere Prodi a capo di una coalizione. Poi ci mise del suo per farlo cadere, ma questo è un altro discorso. La volontà di aprire questa nuova fase del centrosinistra chiama in causa un po’ tutti, non solo Renzi”.

ASCOLTA QUI IL PODCAST DELL’INTERVISTA DI BETTINI SULLA CONGIURA RENZI