Sentenza Ivrea su cellulari e tumori, parla il Neurochirugo Prof.Olivi: “Cellulari possibili cancerogeni alla stessa stregua dei caffè e dei sottaceti. Atteggiamento affrettato dei giudici. Sono sorpreso che i giudici possano essere così affermativi in un nesso causale quando nemmeno la comunità scientifica lo è. Dire che ci sono interessi economici che non fanno emergere la verità è come dire che la cura Di Bella non era accettata perché c’erano gli interessi della Big Pharma”

Il Prof. Alessandro Olivi, Direttore Neurochirurgia Ospedale A. Gemelli di Roma, è intervenuto nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus affermando come: “Le organizzazioni scientifiche più autorevoli ancora dicono che non c’è nessun nesso causale fra tumori e uso dei cellulari. Quello che deve far riflettere è che nelle ultime tre decadi c’è stato un incremento vertiginoso nell’uso dei cellulari senza un corrispettivo aumento di incidenza di tumori celebrali sia maligni che benigni. Siamo ancora in attesa di ulteriori studi, anche se già molti ne sono stati fatti”.

Dire che ci sono interessi economici importanti che non fanno emergere la verità è come dire che la cura Di Bella non era accettata perché c’erano gli interessi della Big Pharma. Sappiamo bene che era una cura bufala. Se vogliamo fare della dietrologia spicciola possiamo anche affermarlo ma qui parliamo di organizzazioni scientifiche non connesse con certi interessi economici come il National Institute of Environmental Health Sciences. L’esame è stato rigoroso e il nesso causale non è stato confermato”.

Cellulari possibili cancerogeni alla stessa stregua dei caffè e dei sottaceti. Non voglio contestare le sentenze ma diciamo che c’è stato un po’ un atteggiamento affrettato basandosi su degli studi sporadici che sono la minoranza quando la stragrande maggioranza dice il contrario. Direi un frettoloso arrivo ad addurre un nesso causale. L’Italia è l’unico paese con una giurisprudenza che permette che si dichiari un nesso causale. Sono sorpreso che i Giudici possano essere così affermativi in un nesso causale quando la comunità scientifica ancora non arriva all’affermazione di questo nesso. Tutto ciò lascia un po’ perplessi“.

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