Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Anche Orlando sfida Renzi dichiarando di volersi candidare alla segreteria per “ricostruire il PD”. “Orlando è stato nella maggioranza –ha affermato, a tal proposito Rossi-. Fu tra coloro che pur avendo votato Cuperlo si sono schierati con la maggioranza. La nostra divisione è soprattutto sulle idee, sulle proposte, su come si guarda la crisi del Paese e su come si è governato. Se Orlando non dice nulla su questo vuol dire che non c’è discontinuità con l’operato di Renzi”.

La scissione è ufficiale e Rossi ha spiegato come l’assemblea di domenica sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso perché un segretario dovrebbe saper dialogare. “L’assemblea di domenica è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un segretario di partito non può trattare in quel modo chi la pensa diversamente. Nessuna delle nostre proposte è sta presa in considerazione. Siamo stati bastonati dall’inizio alla fine, sono state le mie peggiori 6 ore di attività politica, oltretutto con una tifoseria organizzata. A quel punto ho capito che quello non era più il mio partito. Quella di Renzi è una conta, non una discussione”.

E sulla scelta di Emiliano? “Non sono deluso della sua decisione. In cuor mio un po’ lo sospettavo e poi è accaduto. Emiliano ha deciso di intraprendere una strada più tortuosa, la mia invece è una strada dritta”.

Ad ogni modo Rossi non ha escluso l’eventualità di un dialogo con il PD “Adesso ci separiamo, però la nostra nuova area politica ha anche l’obiettivo di dialogare con il Pd. Come ha detto Pisapia, con cui c’è un rapporto sempre più stretto, con leggi proporzionali come quelle che avremo, questa forza politica starà nel dibattito politico e dialogherà anche col Pd. C’è bisogno di confrontare le priorità programmatiche”.

Il presidente della Regione Toscana ha spiegato di voler essere vicino ai cittadini ed il lavoro sarà il loro punto di partenza affermando che: “Bisogna parlare di lavoro, che mi sembra il tema su cui abbiamo maggiori problemi. Io sono perché si intervenga per ridurre la precarietà e si riveda il Jobs Act. La sinistra deve farsi promotrice di un dialogo con i sindacati, con le forze sociali, perché non è possibile che ci siano arretramenti così forti sul piano dei diritti. Non ne ho sentito parlare molto all’assemblea di domenica. Renzi ha speso, ma ha speso male. Se come dice l’economista Ciocca questi 17-18 miliardi all’anno fossero stati spesi in investimenti, il Pil sarebbe cresciuto del 2,3%. L’idea che si possa fare ripresa economica e creare occupazione riducendo in modo indiscriminato le tasse e dando i bonus non funziona. L’altra cosa riguarda la partita dello sviluppo e il fisco. Il carico fiscale si deve ridurre sul lavoro, ma aumentandolo sulle rendite. Invece l’Imu è stata tolta per tutti, mentre chi come me poteva pagarla era meglio se l’avesse pagata. Poi bisogna investire su sanità e scuola. Penso che bisogna un po’ cambiare quei fondamentali sui quali il Pd è nato e si costruisca un nuovo centrosinistra che sappia parlare ai ceti popolari”.

E sul Sondaggio di Swg, dove la scissione costa 3,2% al Pd? “Swg fece il sondaggio anche a D’Alema quando gli dissero che avrebbe vinto in tutte le regioni, poi invece perse e diede le dimissioni. Fateci almeno prima iniziare, poi magari facciamo i sondaggi”.